L'RSI, acronimo di Relative Strength Index, è uno degli oscillatori più conosciuti e usati nel mondo del trading online. Creato da John Welles Wilder Jr. e descritto nel suo libro “New Concepts in Technical Trading System”, l'oscillatore permette di misurare la forza dei movimenti, individuandone gli eccessi su specifiche soglie dette “Ipercomprato” e “Ipervenduto”. Con il Relative Strength Index Wells Wilder Jr. ha cercato di risolvere due problemi dell'indicatore momentum. Il primo di evitare improvvise inversioni di momentum anche in caso di variazione minime dei prezzi correnti, il secondo la necessità di avere delle bande costanti che permettano di fare dei paragoni. La costruzione dell'RSI si basa su questa formula:
100-(100/1+RS)
dove RS è la forza relativa, ossia il rapporto tra la media della differenza delle chiusure positive con la media del valore assoluto delle chiusure negative in un periodo predefinito. Il periodo consigliato da Wilder per costruire l'RSI è 14, tuttavia tale valore può essere aumentato o ridotto a seconda del setting impostato e ricercato dal trader. Una serie di dati inferiore a 14 periodi rende l'RSI più veloce e reattivo alla variazione dei prezzi dell'attività finanziaria in esame, un campione superiore ai 14 periodi è invece più lento e meno reattivo.
La formula consente all’oscillatore di muoversi tra valori compresi tra 0 e 100. Secondo le impostazioni elaborate da Wells Wilder Jr, quando l’algoritmo superano la soglia di 70 si dice che si è giunti ad una livello di eccesso di acquisti, il cosiddetto Ipercomprato. Se i valori dell'oscillatore arrivano al di sotto di 30 si dice che si è arrivati ad un eccesso di vendite, ossia di Ipervenduto. Nei mercati particolarmente in tendenza si preferisce utilizzare 80 come linea di ipercomprato (in un bull market) e 20 come linea di ipervenduto (in un bear market). Il livello 50 è il valore centrale e molto spesso si comporta come supporto durante i pullbacks e da resistenza durante i rimbalzi.
RSI: personalizzazione dell'oscillatore e sua interpretazione
Gli elementi base dell'RSI sono personalizzabili a seconda del proprio stile di trading: un movimento dell’oscillatore più reattivo si può avere scegliendo un periodo più breve (come ad esempio 8) operando un contestuale aumento o diminuzione delle soglie di eccesso. In questo modo si potrà avere un filtro sul maggior numero di movimenti e di falsi segnali che inevitabilmente si presenteranno. Viceversa, per aumentare la qualità dei segnali riducendone il numero si dovranno aumentare i periodi del calcolo.
A livello operativo, le soglie di iper possono essere sfruttate per implementare una strategia operativa contrarian: ad esempio se l'RSI dovesse registrare un Ipercomprato si potrà valutare una strategia di natura short al verificarsi di alcune condizioni (come la creazione di un pattern di analisi candlestick) e viceversa per l'ipervenduto.
Segnali più affidabili, specie se affiancati a modelli di analisi tecnica, sono le divergenze. Queste si individuano tracciando delle trendline sia sul grafico dei prezzi del sottostante sia sulla linea dell'indicatore. Le divergenze tra l'RSI (quando si trova sopra 70 o sotto 30) ed i prezzi sono segnali preoccupanti che possono indicare un imminente cambio di direzione del trend in atto. Tradizionalmente identifichiamo quattro divergenze: regolare rialzista, regolare ribassista, nascosta rialzista e nascosta ribassista.
Una divergenza regolare indica una possibile inversione del trend in corso. Una divergenza regolare rialzista si presenta quando i prezzi segnano minimi decrescenti con l'RSI evidenzia minimi crescenti. Al contrario, la divergenza regolare ribassista si ha quando i prezzi segnano top crescenti e il RSI evidenzia massimi decrescenti. Quando si presenta tale fenomeno si è di fronte a un rallentamento della forza della tendenza in atto.
Le divergenze nascoste invece indicano una possibile continuazione del trend in corso. Si avrà una divergenza nascosta rialzista quando le quotazioni segnano minimi crescenti e l'RSI registra minimi decrescenti. Una divergenza nascosta ribassista si presenterà invece quando a massimi crescenti dei prezzi corrispondono massimi decrescenti del RSI.