Bitcoin rimane aggrappato per poco alla possibilità di un eventuale recupero di breve termine. Dopo aver toccato ieri il minimo di 20.706 dollari su Binance, si è riportato sui 21.400 dollari circa. Per molti questo non salverà la principale criptovaluta, che sarebbe destinata a nuovi minimi. Oggi alle 20 italiane verrà comunicata la decisione della Federal Reserve in merito all’innalzamento dei tassi di interesse negli USA, decisioni in grado di scuotere sia il mercato tradizionale che quello crittografico. Proprio questo evento potrebbe indicare in modo più evidente le reali intenzioni di Bitcoin e tracciare la strada per l’evoluzione del mercato crittografico di breve termine.
Le principali altcoins sono in lieve recupero, ma è evidente l’indecisione che precede l’importante avvenimento previsto in serata. I migliori asset alternativi di giornata sono Quant (QNT) che guadagna il 16% ed Ethereum Classic (ETC) con il +14%. Harmony (ONE) esce dalle prime 100 monete più capitalizzate di CoinMarketCap, dopo la decisione del team di utilizzare nuove emissioni del token come rimborso per l’hack subito. Vediamo le principali notizie di oggi.
Indagini sulla liquidazione del prestito da $840 milioni di Celsius da parte di Tether
Il caso Celsius torna a far parlare di sé, in particolare è stato ordinato un controllo su Tether da parte del tribunale di New York in seguito alla presentazione dell’istanza di fallimento. Celsius aveva ottenuto un prestito dall’emittente della stablecoin USDT usando Bitcoin come garanzia, ma in seguito al calo dei prezzi e la mancata restituzione dei fondi, Tether ha liquidato la posizione vendendo gli asset a mercato.
Secondo gli ultimi sviluppi verrà valutato se Tether dovrà restituire i proventi dalla vendita degli asset di Celsius, trovandosi tra i creditori della piattaforma in bancarotta. Non è ancora chiaro se la richiesta preveda la restituzione dell’intera somma incassata dalla vendita, ovvero circa 840 milioni di dollari, oppure solo la parte eccedente il prestito erogato a Celsius, che aveva messo a garanzia il 130% della somma ottenuta in origine. Secondo Alex Mashinsky, il CEO di Celsius, la liquidazione del prestito avrebbe comportato perdite per oltre 100 milioni di dollari alla sua società.
Sarà interessante osservare anche come il tribunale applicherà le regole di insolvenza degli Stati Uniti nel settore degli asset digitali, poiché è la prima volta che si discute in un contenzioso su Bitcoin utilizzati come garanzia. La decisione di El Salvador di riconoscere Bitcoin come valuta a corso legale potrebbe complicare la decisione, in quanto l’Uniform Commercial Code etichetta i mezzi di scambio riconosciuti dai governi stranieri come denaro fisico.
Harmony vuole coniare 4,97 miliardi di ONE per rimborsare le vittime dell’hack
Il team dietro all’ecosistema Harmony ha proposto di coniare 4,97 miliardi del token nativo ONE come forma di rimborso per l’hack subito dal bridge principale della blockchain. Horizon Bridge è stato violato per circa 100 milioni di dollari a giugno, portando una svalutazione del 90% su quasi tutti gli asset detenuti dagli utenti su Harmony.
Il token ONE e pochi altri non sono stati coinvolti; tuttavia, la proposta di rimborso alle vittime punta proprio ad utilizzare il token nativo come forma di rimborso. Il team ha indicato questa come l’unica via date le condizioni di mercato e lo stato della tesoreria del progetto. Il rimborso dovrebbe avvenire mensilmente nel corso di 3 anni e dovrà essere votato nella governance del progetto secondo due opzioni: al 100% con l’emissione di 4,97 miliardi di ONE, oppure al 50% con 2,48 miliardi di ONE.
La comunità ha reagito con scetticismo alle proposte di rimborso. Un primo punto evidenziato è che la stessa community è stata esclusa dalle decisioni, poiché si troverà a votare su due proposte del tutto simili e che vanno nella stessa direzione. Il secondo punto, quello più dibattuto, riguarda la tremenda inflazione che potrebbe riversarsi su ONE, che da 12,64 miliardi di token in circolazione potrebbe arrivare a 17,61 in 3 anni, ovvero quasi il 40% in più.
CEO di Binance fa causa a Bloomberg per presunta diffamazione
Lunedì 25 luglio, Changpeng Zhao (CZ), CEO di Binance, ha citato in giudizio l'editore di Hong Kong Businessweek Modern Media Company Limited, controllata cinese di Bloomberg. Le accuse sono di diffamazione e affermano che Modern Media avrebbe pubblicato un rapporto che "conteneva dichiarazioni false, dannose e diffamatorie su Zhao e la sua azienda, Binance Holdings Limited".
L’accusa si riferisce ad un articolo di Bloomberg del 23 giugno tradotto in cinese. L’articolo originale era intitolato "Can Crypto's Richest Man Stand the Cold?" ma è stato pubblicato con il titolo "Zhao Changpeng's Ponzi Scheme". Oltre all’edizione web, l’articolo sarebbe stato diffuso anche in forma cartacea e ripostato su tutti gli account sui social media nell’edizione cinese di Bloomberg Businessweek.
CZ ha affermato che "Sebbene la maggior parte dei giornalisti di Bloomberg sia professionale, questa volta è andata male. Il giornalista sia responsabile delle sue azioni". Ha anche specificato che questa è una causa personale e non riguarda in nessun modo l’exchange o la sua società. CZ ha richiesto la rimozione dei contenuti, la smentita pubblica delle dichiarazioni, oltre ai danni, interessi e spese legali.
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