Bitcoin non arresta la sua discesa, sono stati toccati i 20.846 dollari su Binance questa notte, quasi il 70% in meno rispetto ai massimi storici di novembre 2021. Anche Ethereum non se la passa bene, con un minimo sotto ai 900 dollari, registrato però solo sull’exchange decentralizzato Uniswap. Su altri exchange la seconda valuta per capitalizzaizone si è mantenuta sopra ai 1.000 dollari, ma si tratta comunque di un -78% dai massimi.
La capitalizzazione di mercato è scivolata a 943 miliardi, mentre la dominance di Bitcoin è in leggera flessione, al momento della scrittura a 46,24%. Le principali altcoins prendono una boccata d’ossigeno dopo il crollo verticale di ieri, ma si teme che possa essere solo un rimbalzo tecnico prima di un ulteriore discesa. USDD, la stablecoin algoritmica di Tron, ha temporaneamente perso l’ancoraggio con il dollaro, attualmente a 97 centesimi, ma non sono mancati problemi neanche per USDT di Tether che ha perso 1 centesimo per i sospetti legami con Celsius. Vediamo le principali notizie di oggi.
Caso Celsius: Tether nega ripercussioni su riserve USDT, offerta acquisizione di Nexo
Il caso della presunta crisi di liquidità di Celsius Network inizia ad avere ripercussioni sull’intero mercato. La sospensione dei prelievi di Celsius, non solo ha scatenato il panico tra gli investitori e dato man forte al crollo delle quotazioni di tutti gli asset crittografici, ma inizia a far tremare anche attori del calibro di Tether e le principali piattaforme di prestito come BlockFi e Nexo. Nel caso in cui la crisi si dovesse estendere ad altre entità di questo calibro, assisteremmo ad una crisi anche più profonda di quella che stiamo vivendo adesso.
L’emittente della stablecoin USDT, Tether, ha negato qualsiasi correlazione tra l’investimento in Celsius da 10 milioni di dollari effettuato nel 2020 con le proprie riserve valutarie e la stabilità dell’azienda. Tuttavia, nel 2021 Alex Mashinsky, CEO e fondatore di Celsius, ha affermato che la sua società avrebbe preso in prestito da Tether 1 miliardo di USDT ad un tasso del 5% annuo.
I legami tra Tether e Celsius non sono gli unici a destare preoccupazione nel mercato, anche le altre piattaforme centralizzate di prestito in criptovalute (CeFi) che offrono servizi simili stanno subendo una pressione senza sosta causata dai prelievi dei clienti in panico. Mentre BlockFi ha pubblicato un annuncio per tranquillizzare i clienti, Nexo ha effettuato un’offerta formale per l’acquisizione degli asset idonei e con adeguata garanzia di Celsius in una lettera aperta. Nessuna delle due strategie di comunicazione sembra comunque aver arrestato l’esodo dalle piattaforme CeFi.
Binance.US affronta una class-action per il caso LUNA e UST
Binance.US, la società statunitense dell’exchange Binance, sta affrontando una “class-action” da parte degli investitori per la vendita di UST e LUNA sulla propria piattaforma. Questa potrebbe essere la prima di molte cause verso gli scambi di criptovaluta regolamentate negli Stati Uniti dopo il collasso dell’ecosistema Terra.
La causa è stata intentata dagli studi legali Roche Freedman e Dontzin Nagy & Fleissig, che ieri hanno depositato gli atti in un tribunale della California settentrionale. I diversi investitori accusano Binance, non registrato come broker-dealer negli Stati Uniti, di aver promosso consapevolmente un progetto viziato in cui la casa madre aveva investito in precedenza. Le accuse rivolte all’exchange includono anche la vendita di titoli azionari senza autorizzazione da parte della Securities and Exchange Commission (SEC).
Negli atti si legge che "Il mancato rispetto da parte di Binance U.S. delle leggi sui titoli, e le sue false pubblicità di UST, hanno portato a conseguenze disastrose per i clienti". È stata citata anche la vendita del token LUNA2, dopo il crollo del primo token emesso.
Il sindaco di New York prende le distanze dal divieto di Mining PoW
Il sindaco Eric Adams si è pronunciato contro il divieto di mining di criptovalute “Proof-of-Work” (PoW) nello stato di New York. Ha promesso di sostenere il mining di Bitcoin con ridotto impatto ambientale, chiedendo al governatore Hochul di porre il veto a una moratoria indiscriminata di due anni sull'attività mineraria. Tra le motivazioni della richiesta di Adams figura il danno economico che causerà tale regolamentazione alla popolazione dello Stato. I sostenitori del disegno di legge sono preoccupati che le attività di mining possano utilizzare centrali elettriche a combustibili fossili, allontanando l’obbiettivo della riduzione di tutte le emissioni di carbonio dell'85% entro il 2050.
Secondo i dati di dicembre 2021 forniti dal Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index, New York è il quarto maggior contributore di hash power negli Stati Uniti. Secondo gli stessi dati l’energia utilizzata per il mining di Bitcoin proviene per oltre il 50% da fonti rinnovabili, risultati mai raggiunti da nessun altro settore industriale.
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