Il gigante e-commerce cinese JD.com ha in programma di
effettuare uno spin-off delle due unità JD Industrials e JD Property, con l'obiettivo di quotarle alla Borsa di Hong Kong. Secondo i documenti ufficiali, l'accordo avrebbe un valore di 1 miliardo di dollari per ciascuna delle unità, con la casa madre che manterrebbe una partecipazione di oltre il 50% in ognuna. Oltre la cifra che si cerca di raccogliere, non sono filtrati altri dettagli sulla dimensione e la struttura delle
IPO. Così come sulla tempistica, sebbene alcuni rumors indichino che
le operazioni avverrebbero il prima possibile sulla base delle condizioni di mercato.
Nei loro prospetti di quotazione, JD Industrials e JD Property hanno rivelato i loro ricavi annuali, che ammontano rispettivamente a 14,1 miliardi di yuan, pari a 2,05 miliardi di dollari, e 2,3 miliardi di yuan, corrispondenti a 334 milioni di dollari. BofA Securities, Goldman Sachs e Haitong saranno gli sponsor delle IPO. UBS e Citic Securities svolgeranno il ruolo di consulenti finanziari per JD Industrials, mentre UBS sarà il consulente finanziario di JD Property. Le azioni JD.com stanno chiudendo la settimana alla Borsa di Hong Kong con un rialzo di oltre il 7%.
JD.com: una ristrutturazione che segna la pace con Pechino
JD.com segue quindi Alibaba nella riorganizzazione del business, dopo il violento giro di vite delle autorità cinesi che ha colpito le società tecnologiche negli ultimi anni.
Il colosso fondato da Jack Ma ieri ha annunciato la divisione dell'azienda in sei unità ( Alibaba si divide in 6 unità, le azioni volano a Wall Street), con lo scopo di quotarne cinque nei prossimi mesi. Tutto ciò rientra in un clima più disteso tra Pechino e le big tech cinesi, che stanno progressivamente abbandonando la struttura del conglomerato, osteggiata dal governo.
Non è la prima volta che JD.com cerca di rimodulare la sua attività. Nel 2017 aveva scorporato la sua unità logistica in un'entità autonoma, aprendo poi a società terze i servizi di consegna e magazzinaggio. Nell'ultimo anno il business non è andato bene, anche e soprattutto per via dei blocchi del Covid-19 imposti dalle autorità governative. Quest'anno, poi, la società con sede a Pechino ha annunciato la chiusura dei suoi servizi di e-commerce in Indonesia e Thailandia, ritirandosi così dal sud-est asiatico. JD.com non è riuscita a guadagnare posizioni contro attori più grandi come Alibaba Group Lazada, Sea Ltd Shopee e GoTo Group Tokopedia.
Questo ha decisamente penalizzato il titolo in Borsa: le azioni che negli ultimi 12 mesi hanno perso circa un quarto di capitalizzazione; mentre, se si considerano gli ultimi due anni, il titolo ha bruciato circa un terzo del suo valore.