Il difficile contesto di mercato sta allontanando le aziende statunitensi da fusioni e acquisizioni (M&A, Mergers and Acquisitions). Tra le ragioni troviamo l'aumento dei tassi d'interesse e le aspettative sul possibile arrivo di una recessione. Infatti, oggi sostenere un'acquisizione con il capitale preso a prestito costa di più in termini di oneri finanziari rispetto a qualche tempo fa. Mentre le prospettive di utili, con un'economia maggiormente depressa, sono più basse. Questo basta per rendere le operazioni di M&A meno convenienti per le aziende.
Secondo uno studio di KPMG, nel primo trimestre del 2023 il valore delle aggregazioni negli Stati Uniti è risultato di 257 miliardi di dollari, in
diminuzione del 38% rispetto ai primi tre mesi del 2022. Allora la
Federal Reserve aveva solo iniziato quel ciclo di inasprimento dei tassi che in meno di 12 mesi avrebbe portato il costo del denaro Usa da quota zero all'attuale 4,75-5% (un livello prossimo al fatidico tasso terminale).
M&A: ecco dove investire
La crisi bancaria potrebbe risultare un vento contrario per il resto del 2023 perché le aziende di credito, in preda al deflusso dei depositi, potrebbero essere riluttanti a concedere prestiti per finanziare le transazioni. Tuttavia, proprio il momento difficile che sta attraversando il sistema finanziario indurrebbe la Fed a rallentare le strette sui tassi, facendo calare i rendimenti sul mercato. Questo porrebbe le condizioni per una riattivazione dell'M&A negli Stati Uniti. "Stiamo vedendo le aziende che lavorano sulla due diligence lato vendita e su altri M&A preparati ora, quindi sono pronte a vendere quando la finestra M&A si riaprirà più avanti nel corso dell'anno", ha scritto Phil Isom, responsabile del settore fusioni e acquisizioni di KPMG.
Gli investitori dovrebbero quindi prepararsi, individuando i nomi che hanno le potenzialità di emergere in un contesto di ripresa delle aggregazioni. Uno spunto arriva da Wolfe Research, una delle principali società di ricerca indipendenti sell-side, che focalizza l'analisi su quelle aziende che hanno recentemente sottoperformato in Borsa nei settori di appartenenza e per questo passibili di acquisizioni.
Le aziende selezionate sono quattro e rispettano due condizioni. La prima è che la capitalizzazione non sia superiore a 25 miliardi di dollari, in modo che un'acquisizione sia fattibile; la seconda è che il debito netto non superi i quattro volte l'Ebitda, in modo che non ci sia troppo rischio finanziario. Eccole di seguito:
Macy's
La storica catena della grande distribuzione americana ha una capitalizzazione di mercato di 4,6 miliardi di dollari e le azioni che nell'ultimo anno sono scese di oltre un terzo del loro valore, facendo peggio sia dell'ETF SPDR S&P Retail che del Consumer Discretionary Select Sector, il cui valore di mercato è diminuito di circa un quarto.
Whirlpool
La multinazionale americana produttrice di elettrodomestici ha un valore di mercato di circa 7 miliardi di dollari: il titolo che è crollato di oltre il 30% negli ultimi 12 mesi, contro il -3% dell'ETF SPDR S&P Homebuilders.
DoorDash
La piattaforma di consegna di cibo a domicilio presenta un market cap di 23 miliardi di dollari e gli analisti che si aspettano una crescita delle vendite di circa il 17% nei prossimi tre anni. La caratteristica vincente dell'azienda è che non ha debito netto, ovvero presenta più liquidità che debito. In un anno le azioni a Wall Street hanno praticamente dimezzato il proprio valore.
Shift4 Payments
Il fornitore di tecnologia per i pagamenti digitali ha una capitalizzazione di 5,8 miliardi di dollari, con le vendite previste dal consensus in crescita del 23% all'anno nei prossimi tre anni. L'indebitamento netto è inferiore a 1 miliardo di dollari, meno di due volte l'Ebitda 2023, stimato a 470 milioni di dollari. Le azioni al NYSE hanno guadagnato oltre l'8% nelle ultime 52 settimane.