Le azioni Intel stanno per concludere il loro migliore mese da oltre vent'anni a Wall Street. Con il balzo del 7,61% dell'ultima seduta di Borsa, ora il guadagno da inizio marzo è arrivato al 26,43%: bisogna risalire al novembre 2001 per vedere una performance superiore, quando il titolo salì di 33 punti percentuali.
Ad incendiare gli acquisti degli investitori nella giornata di ieri è stato l'aggiornamento della società sui chip di prossima generazione nel corso del "Data Center and AI Investor Webinar". In particolare, Intel ha comunicato che il semiconduttore con nome in codice Clearwater Forest sarà rilasciato nel 2025, mentre ha anticipato le tempistiche di produzione per altri chip. Inoltre, il colosso di Santa Clara ha confermato l'intenzione di dividere la gamma Xeon in due famiglie basate rispettivamente sui core Performance e i core Efficient.
Intel: l'obiettivo è recuperare quote di mercato sottratte da AMD
Intel sta cercando di reagire di fronte alla perdita di quote di mercato a beneficio di Advanced Micro Devices, che da diversi anni sta avanzando minacciosamente nel panorama mondiale dei semiconduttori. Entrambe le aziende utilizzano l'architettura del chip x86 per realizzare processori per PC e server e si trovano a fronteggiare il calo sostanziale delle vendite di personal computer negli ultimi trimestri. Secondo la società di ricerca IDC, le spedizioni mondiali di PC sono crollate del 28% su base annua nel quarto trimestre del 2022, mentre nel terzo trimestre la discesa era stata del 15%.
La ragione, sottolinea la società, è da imputare a un periodo di rilassamento dopo il boom pandemico. Anche per questo si sta scatenando una guerra commerciale per accaparrarsi quote di mercato, in un contesto in cui la richiesta di chip è molto alta e le aziende del settore di tutto il mondo stanno investendo cifre miliardarie per soddisfare la domanda.
Il recupero di Intel fornisce buone premesse, ma non tutti gli analisti sono convinti del cambiamento sostanziale delle prospettive. "Riconosciamo gli sforzi di Intel per recuperare la leadership dei processi e costruire il proprio ecosistema software, ma vediamo la gestione in modalità prove-it mentre si svolgono gli sforzi di turnaround pluriennali", ha affermato un team di analisti di Oppenheimer guidato da Rick Shafer, che assegnano alle azioni un rating "Perform". Per questa ragione, hanno deciso per il momento di "rimanere in disparte".
Anche John Vinh, analista di KeyBanc, ha la stessa visione. In una nota, l'esperto ha scritto di attendere ulteriori prove sulla capacità di Intel di "colmare il divario di prestazioni e riguadagnare quote di mercato rispetto ad AMD". Rispetto allo scorso anno di questi tempi, le azioni Intel devono ancora recuperare quasi il 40% di capitalizzazione.