Nell'ultimo anno e mezzo, soprattutto nel mercato statunitense, ci sono state numerose IPO. Gli investitori prestano sempre molta attenzione quando una società si quota attraverso un'Offerta Pubblica Iniziale perché, qualora riescano ad accaparrarsi le azioni prime del debutto ufficiale della società in Borsa, i profitti possono essere elevati.
La cosa però non è così immediata, in quanto spesso ricorrono delle condizioni che impediscono agli azionisti di poter vendere le azioni prima di un certo periodo di tempo. Ora, grazie ad alcune piattaforme di trading come Robinhood e Social Finance, si sta cercando di dare sempre maggiore possibilità ai piccoli risparmiatori di poter partecipare al capitale dell'azienda quotata prima dell'approdo nei mercati borsistici. Vediamo quindi il funzionamento di questo strumento e quali sono le ragioni che spingono una società a lanciare un'IPO.
IPO: cos'è e come funziona
L'IPO è l'acronimo di Initial Pubblic Offering e consiste nell'offerta al pubblico delle proprie azioni da parte di una società che intende quotarsi sul mercato azionario. Tale offerta può avvenire in 3 modi:
- Attraverso un'OPS, ossia un'Offerta Pubblica di Sottoscrizione, dove l'azienda lancia l'emissione di nuove azioni sul mercato che dovranno essere sottoscritte dagli investitori;
- Mediante un'OPV, ovvero Offerta Pubblica di Vendita, per effetto della quale l'emittente cede una parte delle proprie azioni sul mercato;
- Con un'OPVS, cioè Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione, in cui la società in parte emette nuove azioni e in parte ne vende sue già esistenti.
Quest'ultimo caso non è molto utilizzato, mentre i primi due sono quelli a cui ricorrono più spesso le aziende che vogliono quotarsi. La differenza tra OPS e OPV è sostanziale perché con la prima si ha in sostanza un aumento di capitale grazie all'ingresso di nuovi azionisti che comprano nuove azioni emesse; con la seconda invece si negoziano solo quelle esistenti, ciò significa che vi è semplicemente un passaggio di proprietà delle azioni. Di conseguenza, mentre l'OPS comporta ulteriore capitale per l'azienda, nell'OPV l'incasso avviene solo per il proprietario delle azioni che vende sul mercato.
IPO: come vengono collocate le azioni sul mercato
Il metodo più usato per collocare le azioni presso gli investitori è quello del book building, che consiste nella determinazione di una forchetta di prezzo attraverso la domanda di titoli degli investitori istituzionali. Esistono anche il meccanismo dell'asta, dove si viene a creare una gara tra gli investitori partendo da un prezzo base, e l'offerta a prezzo fisso. In realtà nella maggioranza dei casi queste due modalità non vengono adottate.
Tornando al book building, il funzionamento è il seguente. Nel momento in cui la società decide di piazzare i propri titoli sul mercato, si rivolge a degli intermediari specialisti del collocamento e che si occupano della sponsorizzazione e della promozione dell'IPO. Il più delle volte essi sono anche degli investitori, in quanto entrano in possesso di una certa quantità di azioni.
Gli intermediari stabiliscono la forchetta di prezzo che dovrà essere proposta agli acquirenti e per farlo dovranno prima effettuare una valutazione della società. La cosa non è così semplice in quanto bisogna ricorrere a delle metodologie che non sono sempre perfette.
La strada che viene maggiormente seguita allo scopo è quella dell'attualizzazione dei flussi di cassa e dei redditi futuri. Ciò avviene in particolar modo quando la valutazione della società non è difficile, perché ad esempio essa ha un business dove è possibile stimare con un margine di errore limitato quelli che saranno gli introiti futuri.
L'alternativa è quella di utilizzare il sistema dei multipli di mercato, soprattutto quando è possibile individuare società facenti parte dello stesso settore e aventi caratteristiche simili con cui fare un paragone.
Una volta terminata la valutazione, i collocatori si occupano del Prospetto Informativo dentro cui indicare tutti i termini dell'offerta, i dati patrimoniali, finanziari e reddituali attuali e prospettici della società, nonché gli obiettivi per il futuro.
A quel punto è possibile determinare la forchetta dei prezzi e scegliere, in base alla domanda di sottoscrizione, quello che sarà il prezzo finale da proporre il primo giorno di negoziazione in Borsa, come prestabilito. Da lì in avanti sarà il mercato a determinare se quel prezzo sarà congruo rispetto al reale valore della società oppure se la stessa sia sopra o sottovalutata.
IPO: perché una società effettua un'Offerta Pubblica Iniziale
I motivi per cui una società decide di lanciare un'IPO sono i più svariati e abbracciano diversi temi che vanno dall'aspetto finanziario, a quelli informativo e fiscale. Tra le principali ragioni si potrebbero enunciare:
- Accesso a capitali freschi che consentono da un lato di ridurre l'indebitamento, dall'altro di investire le risorse per la crescita aziendale;
- Favorire l'ingresso di investitori istituzionali nel capitale della società, il che rende la stessa più attraente;
- Consentire una maggiore informativa al mercato sulla vita aziendale e sui piani futuri della società;
- Creare un incentivo al personale tramite le stock option per il management e il conferimento di azioni per i dipendenti come premio di produzione;
- Agevolare l'accesso agli incentivi fiscali previsti per le società quotate in Borsa
IPO: differenze con il Direct Listing e le SPAC
I canali attraverso cui poter accedere alle quotazioni sui mercati pubblici sono molteplici e tutti presentano dei pro e dei contro. All'IPO solitamente ricorrono le società dotate di un certo capitale disponibile, il fenomeno delle SPAC ad esempio è maggiormente selezionato dalle startup. Inoltre, c'è anche la possibilità di accedere direttamente sul mercato senza passare per forme di intermediazione, come nel caso del Direct Listing. Ma quali sono le differenze tra le varie tipologie di quotazione?
Nel Direct Listing vi è un notevole risparmio di commissioni rispetto alle IPO, essendo che il titolo viene collocato direttamente sul mercato senza la presenza di un intermediario. Non solo, in genere le quotazioni attraverso l'Offerta Pubblica Iniziale impone un blocco per gli investitori che vi hanno partecipato, nel senso che non possono vendere le azioni prima di una certa data. Questo non succede se il titolo viene collocato direttamente sul mercato.
Viceversa, una quotazione diretta implica dei rischi per gli investitori in quanto non vi è alcun supporto o alcuna promozione prima di collocare i titoli sul mercato e questo li espone all'alta volatilità iniziale. Per quanto riguarda le SPAC, diversamente dalle IPO, esse hanno già sottoscrittori e investitori istituzionali prima di offrire azioni al pubblico, quindi non vi è alcun bisogno di ricercarli. Questo determina che la società che intende quotarsi risparmia parecchio denaro.
Il rovescio della medaglia per i veicoli con assegno in bianco consiste nel fatto che i proprietari delle aziende che verranno acquisite da una SPAC rischiano di perdere il controllo azionario, cosa che potrebbero benissimo essere evitata ricorrendo semplicemente a una IPO.