- La seconda ondata di contagi spinge i Paesi di tutto il mondo a nuove chiusure e la scienza ad accelerare i tempi per un vaccino;
- Moderna potrebbe chiedere l'utilzzo d'emergenza del vaccino a dicembre nel caso venga approvata la Fase 3 della sperimentazione;
- Nei prossimi mesi le azioni di Moderna saranno probabilmente soggette ad alta volatilità
Il tormento del Coronavirus non conosce tregua in questo periodo. Gli oltre 40 milioni di casi di infezione e gli 1,12 milioni di morti in tutto il Mondo destano preoccupazione e spingono i Paesi, uno dopo l'altro, a lockdown più o meno stringenti. Anche la Svizzera, che era una della Nazione più virtuose, è stata travolta dalla seconda ondata di contagi (più di 3.000 giornalieri) ed è corsa ai ripari: obbligo di mascherina e niente assembramenti con più di 15 persone.
In Italia la situazione volge al peggio, tutti quanti speravano che non si materializzasse una nuova stretta globale, ma purtroppo questa evenienza sembra a molti questione di tempo. Il primo passo si è compiuto ieri in Lombardia con l'ordinanza regionale che impone da giovedì 22 ottobre il coprifuoco dalle 23 alle 5. Se la curva epidemica non si abbasserà nelle prossime settimane è ragionevole ipotizzare che altre misure verranno messe a punto.
In questo contesto, la percezione generale è che l'ancora di salvezza che ci svincoli da questo incubo sia rappresentata solo dall'arrivo in tempi brevi di un vaccino. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato alla stampa che da dicembre potrebbero essere distribuite le prime 2-3 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca, sempre che la terza e decisiva fase di sperimentazioni dia esito positivo. L'altro promettente vaccino di Moderna è anch'esso alla resa dei conti e, almeno si spera, potrebbe vedere la luce molto presto.
Moderna: a dicembre uso d'emergenza del vaccino?
Lo studio clinico a cui è sottoposto il vaccino di Fase 3 della società farmaceutica americana potrebbe dare il via libera per l'approvazione nelle prime settimane di novembre. Da qui Moderna chiederebbe al Governo Federale USA l'autorizzazione all'uso d'emergenza già a dicembre. Lo ha dichiarato il suo Amministratore Delegato Stéphane Bancel ieri alla conferenza annuale Tech Live del Wall Street Journal.
l'AD di Moderna ha aggiunto che eventuali ritardi sui risultati dello studio farebbero slittare l'utilizzo del vaccino all'inizio del 2021. Dunque Moderna si allinea a Pfizer, che aveva previsto nei giorni scorsi di chiedere l'uso di emergenza del suo vaccino prima della fine del mese di novembre.
Per eseguire lo studio sono stati arruolati 30.000 volontari: la metà ha ricevuto un vaccino, l'altra metà solo un placebo. Se tutto dovesse procedere senza intoppi, la società dovrebbe produrre circa 20 milioni di dosi di vaccino entro la fine del 2020 e quantomeno 500 milioni di dosi nel 2021. Per fare questo si affida al partner Lonza Ltd. che produce dosi anche in Svizzera.
Ricordiamo che nel mese di agosto, Moderna ha ricevuto 1,5 miliardi dal Governo americano per raggiungere l'obiettivo minimo di 100 milioni di dosi solo negli USA, ovverosia 15 dollari l'una.
Moderna: sono da comprare le azioni in Borsa?
Ovviamente l'andamento del titolo Moderna a Wall Street sarà fortemente condizionato dall'esito della sperimentazione del vaccino anti Covid-19. Da quando è scoppiata la pandemia, le azioni al NASDAQ hanno triplicato il loro valore, raggiungendo nel mese di luglio un massimo storico di 95 dollari (+385%).
È ragionevole attendersi, da ora ai mesi caldi dove arriveranno i verdetti decisivi, un'elevata volatilità intorno al titolo. Anche perché, qualora la FDA dovesse dare disco verde per il vaccino, Moderna realizzerebbe per la prima volta un profitto dalla sua fondazione avvenuta nel 2010. E questo cambierebbe tutta la prospettiva per un investitore che vorrebbe puntare sulle azioni dell'azienda di biotecnologie.