I Cicli di borsa
L'analisi ciclica è quella disciplina che permette di prevedere l’andamento di uno strumento finanziario, attraverso lo studio del fattore tempo.
Gli strumenti dell'analisi ciclica sono i cicli di borsa che consentono, grazie alla loro struttura, di delineare delle ipotesi temporali da poter affiancare alle classiche analisi di prezzo e volume. In pratica, un differente punto di vista.
Dalla speranza che un movimento di borsa possa o meno proseguire nel tempo si passa all'individuazione probabilistica dell'evoluzione dello stesso. Una bella differenza!
L'analisi ciclica quindi delinea una nuova dimensione del mercato, facendo in modo che il mercato stesso possa essere monitorato attraverso una diversa prospettiva.
Tale prospettiva rappresenta un perfetto complemento alle altre tecniche di analisi (del prezzo e del volume) e permette all'operatore di ottenere una maggiore confidenza con il mercato oggetto di studio.
Cosa sono i cicli di borsa e come funzionano
Che cos'è un ciclo di borsa? Un ciclo è semplicemente una funzione periodica, ovvero un pattern che si ripete nel tempo ad intervalli regolari.
Esempio di ciclo di borsa ideale:
Caratteristiche di un ciclo:
• MAGNITUDINE: è l'altezza di un'onda, definita come la distanza in termini di prezzo tra un minimo ed il successivo massimo.
La magnitudine è espressa in euro o in qualsiasi altra valuta di nostro interesse.
• PERIODO: è il tempo che intercorre tra un minimo e l'altro.
Da un punto di vista strettamente teorico, il periodo di un ciclo si potrebbe calcolare anche utilizzando la distanza tra due massimi successivi. Tuttavia, in linea generale, l'utilizzo dei minimi risulta decisamente preferibile.
• FASE: è la misura del tempo in cui un minimo è andato a formarsi rispetto a un punto temporale di riferimento.
La distanza temporale che intercorre tra i minimi di due diversi cicli di pari periodo rappresenta la differenza di fase tra i cicli stessi.
Dai grafici precedenti è facile intuire quale sia il pregio dell'analisi ciclica. Se per esempio si ha a che fare con un ciclo di trenta giorni e si conosce il momento preciso in cui l'ultimo minimo è avvenuto, possiamo, assumendo che tale ciclo rimanga costante nel periodo e nell'ampiezza, estrapolarlo nel futuro per stimare l'esatta posizione spazio-temporale dei suoi successivi massimi e minimi.
Questo concetto rappresenta l'essenza dell'analisi ciclica.
Nel 1970 James M. Hurst, un ingegnere aerospaziale statunitense, pubblicò il libro "The Profit Magic of Stock Transaction Timing".
Tale volume rappresenta ancora oggi una delle migliori esposizioni sull'analisi ciclica applicata alla borsa.
Uno degli argomenti senza dubbio più interessanti presenti nel libro di Hurst è l'introduzione di un vero e proprio modello ciclico completo, il quale rappresenta un'importantissima guida di riferimento per tutti coloro che decidano di dedicare i propri studi a questo metodo di analisi.
Il modello di Hurst viene delineato nella sua essenza da cinque principi fondamentali, elencati di seguito.
1. Principio della SOMMA: i movimenti ciclici presenti nel mercato altro non sono che il risultato di una somma di diversi cicli.
In questo caso è possibile individuare tre componenti di base di un ipotetico modello di prezzo, ognuna di queste con le proprie caratteristiche: una linea retta, che rappresenta un'ipotetica tendenza di lungo periodo, e due diversi cicli, caratterizzanti rispettivamente una tendenza di medio e di breve periodo.
Come si può notare attraverso la somma di questi tre semplici elementi abbiamo ottenuto un ipotetico andamento del mercato, in particolare si tratta di un classico testa e spalle ribassista con tanto di rottura della relativa neckline e successivo pullback.
Non vi è dubbio che proprio la capacità di spiegare in modo dettagliato molte delle classiche tecniche di analisi tenica classica (figure, trendlines, medie mobili...) rappresenti uno dei punti di forza dell'analisi ciclica. Attraverso di essa è infatti possibile raggiungere un maggior grado di consapevolezza nell'utilizzo di tutti quegli strumenti che sono propri dell'analisi tecnica.
2. Principio della COMUNANZA: i cicli caratterizzano in maniera similare tutti i mercati. Nel dettaglio le singole componenti cicliche hanno simili durate in ogni mercato ed i massimi e minimi relativi delle fluttuazioni cicliche tendono molto spesso a sincronizzarsi tra i vari asset.
Di seguito un esempio del principio della comunanza sugli indici azionari Nasdaq 100 e Cac 40:
3. Principio della NOMINATIVITA': rappresenta una specificazione del principio della comunanza ed individua una serie di componenti cicliche tendenzialmente comuni a tutti i mercati.
La durata nominale di tali comuni componenti è riportata nella seguente tabella:
Dalla tabella si evince come i periodi di tali cicli si caratterizzino tra di loro per un rapporto numerico di tipo armonico, solitamente pari a due. Per esempio, un ciclo annuale (pari a 50 settimane quindi) conterrà due cicli semestrali (di 25 settimane) che a loro volta conterranno ciascuno due cicli trimestrali (di 60 giorni) e così via.
Inoltre tenderà ad esserci una certa sincronia tra i diversi cicli nel senso che gli stessi tenderanno a formare minimi simultanei.
4. Principio della PROPORZIONALITA': maggiore è la durata di una componente ciclica, maggiore è la sua magnitudine. In linea di massima quindi, la magnitudine di un ciclo di periodo maggiore tenderà ad essere più forte di quella di un ciclo di durata inferiore.
5. Principio della VARIAZIONE: "last but not least" tale fondamentale principio ci ricorda come quanto detto negli altri principi rappresenta solo una forte tendenza ma non una regola fissa ed immutabile.
Ad esempio, il periodo e la magnitudine di ogni componente ciclica potrà variare nel tempo e nei mercati oggetto di studio rendendo i principi sopra esposti solo un punto di partenza per ulteriori approfondimenti ciclici.
L'insieme di tutti di questi principi rappresenta quindi la costituzione di un modello ciclico di riferimento, qui di seguito rappresentato nei suoi tratti ideali:
La piena comprensione di questo modello permetterà all'operatore di ottenere un importante e decisivo vantaggio nella quotidiana sfida coi mercati.
Il modello ciclico di Hurst, nella sua versione classica, si compone di 4 cicli sinusoidali che si caratterizzano tra di loro per un rapporto armonico pari a 2 ed una magnitudine crescente. Infatti il ciclo che ha un periodo superiore è anche quello che presenta la maggiore magnitudine, mentre il ciclo con periodo minore è quello che presenta la magnitudine più bassa.
Inoltre questi cicli sono tutti in fase tra loro, ovvero tendono a formare minimi simultaneamente rispetto al ciclo di periodo superiore.
Nella figura che segue abbiamo rappresentato le 4 funzioni seno che permettono di costruire il modello classico di Hurst:
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linea rossa (ciclo con periodo 7.5 e magnitudine 1),
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linea nera (ciclo con periodo 15 e magnitudine 2),
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linea verde (ciclo con periodo 30 e magnitudine 3),
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linea blu (ciclo con periodo 60 e magnitudine 4).
Applicando ora il principio della somma, secondo il quale i movimenti ciclici presenti nel mercato altro non sono che il risultato di una somma di diversi cicli, si ottiene il modello ciclico di riferimento:
Nel grafico che segue si può osservare meglio il modello ciclico di Hurst, nella sua versione classica, ed i 4 cicli armonici che lo compongono:
Il modello di Hurst che abbiamo utilizzato in questa presentazione è stato costruito interamente con il software Excel, e di seguito trovate il file da poter scaricare.
Modello di Hurst (hurst.xlsx)
Delineati i principi del modello di James M. Hurst siamo ora pronti a passare all'individuazione pratica dei cicli presenti sul mercato.
Per prima cosa sarà necessario scegliere gli strumenti tecnici idonei a rendere il più agevole possibile la lettura ciclica.
A differenza di quanto molti potrebbero pensare, i classici strumenti propri dell'analisi tecnica quali le medie mobili ed il momentum rappresentano l'ideale mix di semplicità ed efficacia utile a svolgere tale compito. Infatti, sia le medie mobili semplici sia il momentum, altro non sono che particolari filtri che ci permettono di evidenziare le caratteristiche cicliche del mercato da noi analizzato.
Spesso al trader capita di chiedersi quale sia il periodo corretto da utilizzare per il calcolo dei propri indicatori e dei propri oscillatori. Ebbene, l'analisi ciclica ci permette di dare una risposta precisa a questa domanda suggerendoci di utilizzare un numero di barre pari alla metà del periodo del ciclo da noi ricercato.
Supponiamo di essere alla ricerca di un ciclo a 50 barre su un determinato grafico. Per evidenziare tale ciclo decideremo allora di calcolare sia la nostra media mobile sia il nostro momentum su ammontare di barre pari a 25 (ovvero la metà di 50).
Se il ciclo da noi ricercato fosse invece di periodo pari a 15, ecco che allora gli stessi strumenti verrebbero calcolati a 7 barre (la metà di 15 arrotondata per difetto), e così via.
Vediamo ora come tutto questo funzioni da un punto di vista pratico.
Prima di utilizzare nella realtà dei mercati quanto sino ad ora esposto, conviene innanzitutto verificare se gli strumenti da noi scelti siano utili almeno all'interno di un contesto ciclico ideale da noi artificialmente creato. Se infatti gli stessi si rivelassero inutili già all'interno di questo quadro agevolato, allora non avrebbe alcun senso proseguire oltre poiché certamente fallirebbero anche sui mercati reali, molto più complessi.
Nella figura che segue abbiamo costruito un ipotetico modello di prezzo caratterizzato da tutti i principi del modello di Hurst. Tale grafico servirà quindi da cavia agli esperimenti di studio ciclico che effettueremo prima di passare al mercato vero e proprio.
Come si può notare le caratteristiche cicliche del tracciato sono volutamente evidenti e ci permettono di illustrare al meglio le varie tappe da seguire per effettuare una corretta analisi.
Considerazioni grafiche:
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possiamo con precisione dire di trovarci all'interno di una tendenza di fondo rialzista poiché risulta facile individuare massimi e minimi di lungo periodo crescenti (evidenziati in rosso);
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possiamo calcolare la distanza temporale tra i vari minimi di breve, medio e lungo periodo per individuare il periodo caratterizzante ciascuna delle varie componenti cicliche presenti all'interno del grafico.
Supponendo di trovarci all'interno di un grafico settimanale (come nel nostro caso ideale) andremo a cercare visivamente, per l'individuazione del ciclo di lungo periodo, minimi che distino tra loro per un ammontare di tempo di circa 50 barre, ovvero il periodo suggeritoci dal modello di Hurst.
Per l'individuazione invece dei cicli di medio e breve periodo, i minimi da ricercare saranno invece quelli caratterizzati da una distanza temporale approssimativa di 25 e 12 barre rispettivamente.
Calcolando sul grafico la distanza media tra un minimo ed il successivo per ciascuna delle componenti cicliche da noi ricercate possiamo ora sostenere che sul nostro tracciato ideale sono presenti cicli di lungo, medio e breve periodo di durata pari a 50, 25 e 12 barre rispettivamente (ovviamente sappiamo che tali numeri non sono casuali essendo questo un modello ideale di prezzo).
A questo punto vogliamo farvi notare come la conformazione di un ciclo tenda ad essere condizionata dalla tendenza in atto sul ciclo superiore.
Nel nostro modello possiamo infatti notare come all'interno di una fase rialzista (ribassista) del ciclo a 50 barre, il sottostante ciclo a 25 barre tenderà ad essere spinto verso destra (sinistra), tendendo a formare un massimo in ritardo (in anticipo) rispetto a quanto idealmente sarebbe lecito aspettarsi se non ci fosse tale effetto. Tutto questo altro non è che il risultato del principio della somma.
Da questo ultimo spunto possiamo trarre un'utilissima indicazione: poiché per l'effetto dovuto al principio della somma la distanza tra due massimi consecutivi, in merito ad un determinato ciclo, tenderà ad essere molto più irregolare della disanza tra due minimi consecutivi, risulterà sicuramente più appropriato utilizzare questi ultimi per un corretto conteggio dei vari periodi ciclici in esame.
Considerazioni tecniche.
Individuate visivamente le varie componenti cicliche del prezzo, è necessario ora utilizzare i classici strumenti dell'analisi tecnica per ottenere ulteriori conferme di quanto sino ad ora analizzato.
Tracciamo quindi sul nostro grafico didattico medie mobili semplici e momentum per ciascun ciclo da noi ricercato.
Nel grafico il momentum ci permette di mettere in risalto ogni componente ciclica di nostro interesse. Il momentum a 25 barre verrà utilizzato per evidenziare il ciclo con periodo pari a 50, quello a 12 barre per il ciclo con periodo pari a 25 e così via.
Per ciascun ciclo analizzato il relativo momentum indicherà la presenza di una fase rialzista o ribassista a seconda che l'oscillatore sia caratterizzato da una tendenza positiva oppure negativa.
Accanto a questi oscillatori, anche le medie mobili svolgeranno una funziona fondamentale. Sulla nostra serie storica idealizzata infatti, la formazione di ogni minimo ed ogni massimo di ciascun ciclo tenderà ad essere confermata in seguito all'attraversamento al rialzo o al ribasso della rispettiva media mobile.
Nel nostro caso, per esempio, l'attraversamento rialzista (ribassista) di una media mobile a 12 barre confermerà la formazione di un minimo (massimo) su un ciclo con periodo pari a 25.
Certamente il lettore più attento avrà notato, per ciò che riguarda le medie mobili, la presenza di un falso segnale ribassista sul ciclo a 50 barre. Tuttavia tale segnale avrebbe potuto facilmente essere ignorato sapendo che la tendenza di fondo rialzista comporta uno spostamento sulla destra del massimo relativo a tale ciclo, ovvero nel nostro caso passate almeno 25 barre.
La conoscenza della tendenza superiore a tale ciclo, nonché la consapevolezza della sua durata periodica, ci avrebbero quindi permesso di superare facilmente tale ostacolo.
Inoltre lo stesso andamento ancora positivo del relativo momentum ci avrebbe portato alle medesima conclusione.
A questo punto siamo pronti per delineare un metodo definitivo di individuazione dei massimi e dei mimini ciclici: per ciascun ciclo, l'attraversamento rialzista (ribassista) della propria media mobile e la contemporanea tendenza positiva (negativa) del proprio momentum indicheranno l'avvenuta formazione di un relativo minimo (massimo) e l'inizio di una nuova fase positiva (negativa) del ciclo stesso.
L'individuazione di massimi e minimi secondo le modalità sopra esposte, nel rispetto del modello ciclico proposto da James Hurst, costituirà l'ossatura di un sistema di trading dalle potenzialità molto promettenti.