Il percorso di normalizzazione dei tassi di interesse, reso più urgente da un’inflazione a livelli che non si vedevano da decenni, sembrerebbe quasi terminato. È quanto ha detto qualche giorno fa Luis de Guindos: secondo il vicepresidente della BCE, ci saranno nuove strette anche se “la maggior parte della strada è stata percorsa”.
Di tenore simile anche le dichiarazioni rese dalla presidente della Federal Reserve di Dallas, Lorie Logan, secondo cui “i dati che arriveranno ci diranno se una pausa è opportuna, al momento non ci sono ancora le condizioni”, e da James Bullard, n.1 del Distretto di St. Louis, che ritiene che altri aumenti rappresentino "un'assicurazione contro l'inflazione".
Iniziata oltre un anno fa, la serie di incrementi dei tassi ha fatto tornare d’attualità l’investimento in obbligazioni: dopo anni in cui sono stati schiacciati al ribasso dalle politiche monetarie ultra-espansive, i rendimenti sono tornati a rappresentare una valida alternativa all’investimento azionario.
Btp Valore e Btp Italia: l’obiettivo è aumentare la quota domestica
L’ultima novità in ambito di titoli di Stato italiani si chiama Btp Valore, il titolo di Stato dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori, il cui collocamento inizierà lunedì 5 e terminerà venerdì 9 giugno ( Il MEF punta forte sugli investitori retail: arriva il BTP Valore).
Con scadenza di 4 anni e un premio di fedeltà pari allo 0,5%, il Btp Valore rappresenta uno strumento nato esplicitamente per favorire la crescita della quota dei risparmiatori retail che detengono il nostro debito pubblico e che lo mantengono in portafoglio, grazie al premio fedeltà, fino a scadenza.
Nell’ultimo collocamento del Btp Italia, il titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione nazionale pensato per il risparmiatore individuale, la quota retail si è attestata all’87% e, tra gli istituzionali, l’85% della domanda è arrivata da investitori domestici ( BTP Italia 2023: seconda fase, l'85% a operatori domestici).
Come ottenere 10% con un Btp
Tra i Btp Italia collocati negli ultimi anni, ad offrire interessanti opportunità di investimento è quello che, emesso a novembre 2022 e con scadenza nel 2028, è caratterizzato dal codice Isin IT0005517195.
Alle 12 del 19 maggio 2023 questo prodotto, indicizzato al Foi (indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati) esclusi i tabacchi, prezza 97,91 euro (+0,19%) pari ad un rendimento a scadenza lordo del 10,16% (8,92% tenendo conto dell’imposizione fiscale).
Questo dato è legato al metodo di calcolo del rendimento del Btp Italia, che da un lato è composto appunto dall’andamento dell’indice Foi (a 118,4 punti ad aprile, +7,9% annuo) e dall’altro alla cedola ( Esempi di calcolo realizzati dal MEF). Lo stacco della prima cedola, distribuita con cadenza semestrale, è previsto per lunedì 22 maggio, con un tasso dello 0,8%. Il lotto minimo per questa emissione è di 1.000 euro.
Senza andare sui titoli con scadenza extra-lunga ( BTP: ecco i 5 titoli italiani con scadenza più lunga), il Btp Italia al marzo 2028 ( IT0005532723) che oggi scambia sopra la pari a 100,93 euro, garantisce un rendimento effettivo a scadenza lordo del 10,23% (8,9%). Il titolo al 28 ottobre 2027 e Isin IT0005388175, prezzato 95,95 euro, presenta un rendimento del 9,84% (8,72% netto). Rendimento simile (9,8% lordo, 8,96% netto) per il titolo al maggio 2026 con Isin IT0005332835.
Ovviamente va tenuto presente che si tratta di rendimenti legati al particolare momento storico: se, come è auspicabile e probabile, l’inflazione tornerà in direzione di quel 2% che rappresenta l’obiettivo dichiarato di tutte le banche centrali, questi dati registreranno un netto ridimensionamento. Ma, per ora, il rendimento è assicurato.