Ieri è terminato il collocamento della nuova emissione del BTP Italia, il titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione nazionale pensato per il risparmiatore individuale.
La cedola (reale) annua minima della diciannovesima emissione è stata confermata al 2%. Secondo i primi calcoli, in mancanza di un aumento e tenendo conto del premio a scadenza, il titolo in partenza dovrebbe registrare un rendimento del 5,8% lordo. Oltre al tasso minimo, vediamo tutte le altre caratteristiche del BTP Italia 2023.
BTP Italia 2023: collocati 9,9 miliardi, agli istituzionali solo 1,3 miliardi
Iniziato il 6 marzo e conclusosi alle 12 di ieri, il collocamento del titolo indicizzato all’inflazione si è attestato a 9.916,862 milioni di euro.
Nella seconda fase, quella dedicata agli investitori istituzionali, che si è svolta nell’arco di 2 ore nella giornata odierna, ha visto un controvalore complessivo domandato di 1.353,653 milioni di euro.
Rispetto al collocamento di novembre 2022, quando erano stati collocati titoli per 11,99 miliardi, a mancare è stata proprio la domanda da parte degli investitori istituzionali, che nella precdente edizione si era attestata a 4,71 miliardi.
La composizione della domanda istituzionale: l'85% sono investitori domestici
Nella seconda fase sono stati registrati 178 contratti: il 43% dell’ammontare emesso è stato collocato presso le banche mentre il 33,9% presso asset manager. Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno acquistato il 23,1 per cento dell’emissione (in particolare il 5,6 per cento è andato ad assicurazioni, mentre il 17,5 per cento è stato allocato a istituzioni governative).
Spicca in particolare la provenienza geografica, visto che l'84,7% della domanda istituzionale è arrivata da investitori domestici. Il restante 15,3% dell’emissione è stato sottoscritto da investitori europei, in particolare residenti in Svizzera (5,7%), in Francia (4,7%), in Germania (2,7%), nel Regno Unito (1,3%) e presso altri paesi europei (0,9%).
BTP Italia 2023: ordini retail sopra 8,5 miliardi, le ragioni del successo
Nel corso della prima fase del collocamento (dedicata a investitori individuali e affini), che ha avuto luogo dal 6 all’8 marzo 2028, sono stati conclusi 327.323 contratti per un controvalore pari a 8.563,209 milioni di euro.
Il numero di contratti sottoscritti nel corso di questa fase è stato il secondo più elevato registrato nelle emissioni BTP Italia, "denotando -rileva il Tesoro- una significativa partecipazione da parte dei risparmiatori retail, ai quali è specificatamente dedicato tale strumento".
"Questo risultato si mostra pienamente in linea con la strategia del Tesoro degli ultimi anni, finalizzata alla crescita della quota dei risparmiatori retail, in un’ottica di ampliamento e diversificazione della base degli investitori".
La partecipazione particolarmente marcata dei piccoli investitori è evidente dal dato relativo il taglio medio dei contratti che, pari a 26.161 euro, è stato il più basso mai registrato nelle emissioni di BTP Italia.
Il successo di questo collocamento presso i piccoli risparmiatori è riconducibile al particolare momento dei mercati, che favorisce il mercato obbligazionario, al tasso minimo, che nella precedente edizione era stato fissato all'1,6%, ed al rendimento potenziale (5,8% contro il 4% dei Btp quinquennali).
Oltre a questi vantaggi, vanno tenuti in considerazione anche il premio fedeltà e la tassazione, che non dimentichiamoci è al 12,5% (contro il 26% previsto per gli altri strumenti finanziari).
BTP Italia 2023: caratteristiche e date del collocamento
Il Tesoro ha fatto sapere che il nuovo BTP Italia, le cui caratteristiche sono in linea con le precedenti emissioni, avrà una durata di 5 anni. Anche in questa edizione 2023 è previsto un premio fedeltà pari all’8 per mille per coloro che acquistano il titolo all’emissione e lo detengono fino a scadenza, il 14 marzo 2028.
Il collocamento del nuovo BTP è avvenuto in due fasi:
- la prima, iniziata lunedì e terminata ieri, è stata riservata esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini (il cosiddetto mercato retail) dove verranno soddisfatte tutte le richieste pervenute;
- la seconda che ha avuto luogo ieri mattina è stata riservata solo agli investitori istituzionali.
Come sottoscrivere questo titolo
Come per le precedenti emissioni, i risparmiatori retail hanno sottoscritto il titolo legato all’inflazione italiana ovunque si detenga un conto titoli, in banca o presso gli uffici postali anche utilizzando il proprio home banking se abilitato alle funzioni di trading.
Il collocamento è avvenuto sulla piattaforma elettronica MOT (il mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) tramite le due banche dealer, Intesa Sanpaolo e Unicredit.
In scadenza BTP Italia per 25 miliardi
Secondo i calcoli di Alvise Lennkh-Yunus, viceresponsabile del team Sovereign & Public Sector di Scope Ratings, il fabbisogno finanziario del nostro Paese e la progressiva riduzione degli acquisti da parte della BCE richiederà un aumento delle disponibilità di debito pubblico italiano degli investitori privati di circa 90-120 miliardi di euro annui.
Alla luce del fatto che l’esposizione degli investitori esteri al debito italiano si è progressivamente ridotta, i 635 miliardi dell’ottobre 2022 segnano in termini assoluti il livello minore dal 2015 (ma allora fondi e banche estere detenevano il 40% del nostro debito, contro il 28% di qualche mese fa), e di una capacità di assorbimento limitata da parte del sistema bancario, la partecipazione alle aste da parte del pubblico retail diventa fondamentale (nel 2023 scadranno BTP Italia per 25 miliardi).
“I BTP Italia -ha detto Lennkh-Yunus nel corso di un'intervista- sono uno strumento fondamentale nella strategia del Tesoro per ampliare la base di investitori nazionali in vista della graduale dismissione di titoli di Stato da parte della BCE proprio perché possono attirare la platea retail grazie al lotto minimo di 1.000 euro e alla loro garanzia di rendimento reale”.