Dopo settimane sotto quota 3,9%, il rendimento del Btp a 10 anni è tornato prepotentemente sopra il 4% a seguito del nuovo rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea. L’incremento dei rendimenti dei bond, governativi e non, ha rappresentato una delle costanti del 2022 e sempre più investitori iniziano a guardare al mercato obbligazionario per capire quale sarà il momento migliore per entrare.
Questo perché il peggioramento del contesto macroeconomico non permetterà alla BCE, nonostante le dichiarazioni di facciata, di incrementare in maniera eccessiva il costo del denaro.
Perchè investire in Btp
Il rapido processo di repricing del mercato obbligazionario ha spinto al rialzo i rendimenti creando le possibilità per un ingresso, dopo anni di tassi di zero, sul mercato del debito sovrano.
Anche perché, la seconda parte del 2022 ed almeno la prima metà del 2023 oltre che dai tassi in aumento sono stati e saranno caratterizzati dal rallentamento dell’economia che, da un lato frenerà il fronte dei falchi in seno alla BCE e dall’altro renderà i titoli di debito più attraenti rispetto al settore azionario.
Trattandosi di investimenti, esiste sempre una componente rischiosa: se io volessi acquistare ora un Btp con una scadenza particolarmente importante e domani la BCE alzasse nuovamente i tassi e, cosa più importante, segnalerebbe che sono in arrivo nuove ed importanti strette, il mio investimento perderebbe valore.
Ma, se nell’alzare i tassi la BCE rilevasse che, alla luce del rallentamento economico e dei prezzi, il processo di rialzi è destinato a finire, vorrebbe dire che a breve i bond perderanno parte dell’attuale convenienza: oggi acquistare un titolo del debito sovrano di un Paese “core” di Eurolandia, come appunto l’Italia, rende come un “high yield” qualche mese fa.
Addirittura, per quanto riguarda le future mosse delle banche centrali, ci sono analisti che si attendono che già nel 2023 assisteremo ad una prima riduzione del costo del denaro statunitense.
Btp a lunga scadenza
Ma vediamo quali sono, e soprattutto quanto rendono i Btp a lunga scadenza quotati su Borsa Italiana. Partiamo con il titolo contrassegnato dall’Isin IT0005441883 e scadenza 2072 e cedola all’1,075%. Con un prezzo di acquisto a 58,78 euro, oggi questo bond garantisce un 3,88%.
Cedola più elevata, 2,8%, per il titolo al 2067 con Isin IT0005217390 che però presenta un prezzo di acquisto decisamente maggiore e pari a 70,25 euro. Per chi compra questo titolo il rendimento si attesta al 4,31%.
Come il primo titolo citato, quello con Isin IT0005480980 garantisce un 2,15% annuo ma la scadenza è tra 30 anni: con un prezzo di acquisto di 62,5 euro, il rendimento è il più elevato tra quelli riscontati finora: 4,43%.
Chiudiamo con un altro titolo che potrebbe interessare chi è interessato ai Btp a lunga scadenza, quello con codice IT0005425233. Presenta un tasso cedolare dell’1,7% annuo, scadenza al 2051, un prezzo di acquisto di 57,56 euro ed un rendimento del 4,28%.
Di seguito la lista completa dei Btp a lunga scadenza.