Il dollaro USA guadagna alcune posizioni all'inizio di questa settimana, con il Dollar Index che sale dello 0,55% a 107,40 e l'EUR/USD che scende dello 0,57% a 1,0265. In questo momento, gli investitori sono preoccupati per i casi di Covid-19 in Cina e soprattutto per il fatto che alcune città cinesi, che avevano allentato le misure restrittive sull'epidemia, hanno ripreso a chiudere.
Questo però potrebbe essere uno degli ultimi colpi di coda del biglietto verde nella veste di bene rifugio, in quanto i trader stanno aumentando notevolmente le posizioni corte sulla valuta. Secondo i dati rilasciati dalla Commodity Futures Trading Commission, nell'ultima settimana le posizioni short sul dollaro in rapporto a otto valute sono arrivate a 321.758 contratti, valore massimo da luglio 2021. Mentre gli hedge fund hanno venduto la valuta americana per la quinta settimana consecutiva.
Tutto ciò lascia pensare che il picco del dollaro sia giunto al termine o quantomeno che la straordinaria forza del greenback che ha contrassegnato tutto il 2021 sia in via di esaurimento. La possibile inversione di tendenza è riconducibile ai dati sull'inflazione USA del 10 novembre che, nel segnalare un rallentamento della crescita dei prezzi al consumo, ha favorito l'ipotesi che
la Federal Reserve riduca il ritmo di aumento dei tassi d'interesse.
Dollaro USA: i gestori vedono la fine del rally
La possibile svolta della Fed sta favorendo la prudenza nei gestori. Secondo John Bromhead, stratega di Australia & New Zealand Banking Group, con la Banca Centrale USA che "si avvicina al massimo livello da falco, il premio per il dollaro sta diminuendo". L'esperto cita anche la crisi energetica europea che appare più gestibile rispetto a qualche mese fa, per cui "il contesto è in miglioramento e il ruolo di rifugio sicuro del dollaro sta scemando".
Gli strategist di Morgan Stanley hanno scritto in una nota che la Fed sarà costretta a fermarsi a causa di una debole crescita globale e di una minore inflazione. In questo modo, "i tassi statunitensi e il dollaro USA si abbasseranno nel 2023", hanno affermato. Opinione confermata dalla società d'investimento londinese M&G Investments, secondo cui "la Fed diventerà più cauta riguardo alla stretta sul costo del denaro". Goldman Sachs invece è di avviso diverso. La banca d'affari americana crede che il dollaro USA abbia ancora da tre a sei mesi davanti per correre, soprattutto rispetto alle valute asiatiche.