Degli ultimi 5 anni, il 2021 è stato il peggiore per l'oro. Con un calo del 4,1%, il metallo giallo ha ridotto a 9% il rendimento annuo composto dell’ultimo lustro con due annate negative: 2021 e 2018, quando l’oro perso circa il 2%.
Un risultato apprezzabile ma caratterizzato da una volatilità consistente, di circa il 13% all’anno. Investendo in ETF, un risparmiatore europeo avrebbe potuto ottenere un risultato complessivo di oltre il 40%. La metà dei numeri archiviati dall’azionario mondiale, quasi 5 volte quanto ottenuto dall'obblihazionario a cambio aperto. L'oro ha beneficiato di una situazione di tassi reali negativi. Legata all’andamento del prezioso c’è però un settore molto specifico, quello delle azioni aurifere, che non ha ottenuto lo stesso risultato.
I numeri ci dicono che l’ETF VanEck Gold Miners ha ottenuto in 5 anni una performance del 38% (dati al 4 gennaio 2022). Peggio hanno fatto le piccole e medie capitalizzazioni che operano sempre nel settore: l'ETF VanEck Junior Gold Miners ha dato vita ad un guadagno in 5 anni di appena il 15%.
ETF azioni aurifere: opportunità o rischio?
I dati dell’ultimo anno farebbero propendere per l'ipotesi che i rischi superino le opportunità. Alla chiusura del 2021 l’oro ha guadagnato poco più del 4% in euro (quindi il merito è stato esclusivamente legato all’effetto cambio dollaro). L’azionario aurifero ha perso oltre il 3% sulle grandi capitalizzazioni, addirittura il 15% sulle piccole.
Un’annata negativa per l’oro, soprattutto per le small cap, situazione normale quando il metallo giallo vira al ribasso. L’opposto accade quando l’oro sale, soprattutto con percentuali importanti. Qui l’investimento a leva nell’azionario aurifero sprigiona tutto il suo potenziale.
Vedremo se il 2022 sarà un’annata diversa per il prezioso. Il tapering della Fed arriverà a fine corsa, mentre i tassi ufficiali cominceranno a salire già il prossimo marzo come ha fatto capire Powell. Il mercato potrebbe cominciare a scontare nella seconda parte dell’anno un raffreddamento nel rialzo del costo del denaro nel 2023: in quel momento l’oro potrebbe tornare a risplendere.
Azioni aurifere: come investire con gli ETF
L’ETF di VanEck Vectors Junior Gold Miners (ISIN IE00BQQP9G91) sembra la miglior scelta tattica per stare su questo mercato. Fondamentali di sicuro interesse (il rapporto prezzo utile è attualmente attorno a 13) per un paniere di circa 100 titoli con capitalizzazione media di 2,5 miliardi di dollari.
Canada e Australia fanno la parte del leone con il 65% di peso geografico, seguiti da USA e Reno Unito con il 5% a testa. Lo strumento di VanEck costa lo 0,55% annuo e replica fisicamente per intero tutto il paniere dell’indice in maniera passiva. Il prodotto tra l’altro vanta una storia molto lunga essendo partito nel 2009, mentre la capitalizzazione dello strumento quotato a Milano non è un problema essendo superiore ai 500 milioni di dollari.
Per l’oro lo scoglio dei 1.850-1.900 dollari l’oncia rimane piuttosto arduo da superare. Possibile un ritorno in area 1.700 dollari. In quel caso l’ETF discusso oggi può essere una buona opzione per valutare l’ingresso più speculativo nel mondo dei metalli preziosi.