Il 2021 è stato un anno straordinario per le borse mondiali. Ci sono però state aree geografiche o settori che hanno battuto in testa con perdite percentuali in doppia cifra. In questo articolo non ho nessuna presunzione scientifica di azzeccare cosa accadrà quest'anno, ma voglio mettere in evidenza cinque temi che nel 2021 sono stati snobbati dagli investitori. Il 2022 sarà l’anno della riscossa o del definitivo oblio?
ETF: i cinque peggiori del 2021 che potrebbero sorprendere quest'anno
Al primo posto per perdite accumulate nel 2021 troviamo l’ETF Rize Education Tech and Digital Learning (ISIN IE00BLRPQJ54) con una perdita che ha sfiorato il 50%. Questo fondo investe in titoli legati al mondo dell’istruzione digitale ed ha risentito di quel 33% di Cina in portafoglio.
Con la decisione di Pechino di bannare di fatto tutti gli investimenti stranieri nel ricco settore dell’istruzione online cinese nel tentativo di controllare le informazioni che arrivano ai giovani locali, ma anche di controllare i lauti profitti delle società private di questi anni, tutto il settore ha risentito di un pauroso scivolone dal quale non si è più ripreso. Tema di sicura prospettiva ma che si è scontrato con la politica.
Al secondo posto per ribassi nel 2021 dobbiamo guardare ancora a Oriente, nello specifico all’ETF HSBC Hang Seng Tech (ISIN IE00BMWXKN31). Anche qui lo zampino ce lo ha messo Pechino con i controlli su investimenti e profitti delle società operative nel settore del commercio online.
Tencent è stato un esempio di azione messa sotto pressione proprio per la stretta di Pechino. La perdita dell’ETF ha sfiorato il 30% nel 2021 sparigliando le carte di quei gestori attivi che proprio a questo settore avevano guardato con interesse.
Al terzo posto troviamo una borsa vicina all’Europa, ovvero quella turca. L’ETF iShares Msci Turkey (ISIN IE00B1FZS574) ha perso il 20% a causa di una politica monetaria a dir poco folle da parte del presidente Erdogan.
Decidere di abbassare i tassi con un’inflazione sopra al 20% è stato come versare benzina sul fuoco. E infatti la lira turca è collassata trascinando verso il basso anche la borsa locale al netto dell’effetto cambio. A pochissima distanza con -19% troviamo invece uno degli ETF tematici più pubblicizzati del 2021.
IShares Global Clean Energy (ISIN IE00B1XNHC34) è stato zavorrato dalle società di un settore che ha risentito pesantemente del fenomeno dei colli di bottiglia a livello produttiva con relativi blocchi nelle catene di fornitura e incrementi di prezzi da parte dei fornitori. Nonostante la COP di Glasgow, e nonostante il rialzo violento dei prezzi del gas e del petrolio, il mercato ha deciso di non tornare ancora sul tema delle energie pulite.
Chiude la nostra cinquina un settore spesso oggetto di speculazione da parte di chi crede nell’oro e nella sua capacità di protezione dai rischi. Per andare a investire a leva sul metallo giallo è infatti sufficiente comprare le società aurifere raggruppate nell’ETF VanEck Junior Gold Miners (ISIN IE00BQQP9G91).
Con una perdita del 17% le società aurifere che ottengono il loro profitto per almeno il 50% dall’estrazione di oro e argento (ma solo quelle a piccola capitalizzazione) hanno chiuso il 2021 in deciso ribasso. Se l’oro dovesse ripartire, il guadagno a leva sarebbe assicurato.