Bitcoin si mantiene intorno ai 24.000 dollari, confermando il possibile rally iniziato nei giorni precedenti. Il nuovo target per il breve termine potrebbe essere sui 28.000 dollari tuttavia, è necessario prestare molta attenzione poiché segni di inversione per il medio termine potrebbero trovare conferma solo con il superamento dei 30.000 dollari, obbiettivo ambizioso e ancora abbastanza distante.
Nell’attuale contesto macroeconomico, sembra molto difficile che la situazione possa invertire in modo organico e più duraturo. Una volta raggiunto il target è molto più probabile che gli investitori si mettano alla ricerca di posizioni short e operazioni di copertura. Solo il tempo potrà confermare le reali intenzioni di Bitcoin.
Intanto c'è euforia sulle principali altcoins, che continuano i movimenti al rialzo con performance davvero eccellenti in tutti i settori crittografici, ma in particolare su tutti i progetti legati ad Ethereum. Il Layer2 Optimism (OP) guadagna il 44% nelle ultime 24 ore, mentre Ethereum Classic (ETC) sale del 28% nell’ultima giornata e del 63% rispetto alla scorsa settimana. Vediamo le principali notizie di giorntata.
Le mail dei clienti di Celsius sono state sottratte in seguito ad una violazione
Le disgrazie non arrivano mai da sole. Dopo l’istanza di fallimento presentata da Celsius, la società in una mail rivolta ai propri clienti ha rivelato nuovi problemi che potrebbero riguardare gli account. Un dipendente di uno dei fornitori di servizi di messaggistica e gestione dei dati aziendali di Celsius avrebbe ceduto un elenco di e-mail dei clienti a terze parti.
Secondo Celsius, la violazione dei dati fa parte dello stesso attacco con cui sono sottratti gli indirizzi e-mail dei clienti del mercato NFT OpenSea a giugno. Il responsabile sembra essere un ingegnere senior della piattaforma di messaggistica Customer.io, che è già stato licenziato.
La società ha minimizzato l’accaduto, affermando che la violazione "non presenta alcun rischio elevato per i nostri clienti", ma volevano solo che gli utenti “ne fossero consapevoli”. Tuttavia, gli utenti dovrebbero guardarsi bene da possibili attacchi di phishing, che generalmente sfruttano questi dati per inviare false comunicazioni e-mail con lo scopo di commettere veri e propri furti o truffe.
Fed e FDIC accusano Voyager Digital di dichiarazioni false su assicurazione depositi
La Federal Reserve (FED) e la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) degli Stati Uniti hanno emesso una lettera congiunta intimando alla società di criptovalute Voyager Digital di smentire le dichiarazioni effettuate in precedenza in merito all'assicurazione dei propri depositi. Tali dichiarazioni sono state etichettate come "false e fuorvianti".
Nella lettera si legge che "Voyager ha rilasciato varie dichiarazioni online, inclusi il suo sito Web, l'app mobile e gli account sui social media, affermando o suggerendo che:
- Voyager stessa è assicurata da FDIC;
- i clienti che hanno investito con la piattaforma di criptovaluta Voyager riceverebbero un'assicurazione FDIC copertura per tutti i fondi forniti, detenuti da, su o con Voyager;
- la FDIC assicurerebbe i clienti contro il fallimento di Voyager stessa.
Queste dichiarazioni sono false e fuorvianti e, sulla base delle informazioni in nostro possesso, sembra che i clienti abbiano fatto affidamento su di esse, collocando i loro fondi presso Voyager, fondi a cui non hanno accesso immediato".
Anche Metropolitan Bank ha rilasciato una dichiarazione in contraddizione con Voyager, dove conferma di detenere un conto a nome della società, ma senza alcuna assicurazione FDIC e quindi i clienti che hanno investito attraverso la sua piattaforma di criptovalute non riceverebbero alcuna copertura assicurativa in caso di fallimento.
La stablecoin NIRV perde l’85% dopo un hack da 3,5 milioni di dollari
La stablecoin algoritmica NIRV, sviluppata su rete Solana dalla piattaforma Nirvana Finance, si è aggiunta alla lista dei progetti di questo tipo falliti dopo il crollo dell’ecosistema Terra. Dopo un hack al protocollo la stablecoin ha perso il suo ancoraggio al dollaro americano, scendendo del 90%. Attualmente la “stablecoin” è scambiata poco al di sopra dei 12 centesimi.
L’attacco al protocollo Nirvana ha sfruttato un “flash loan”, ovvero un prestito non collateralizzato restituito nello stesso blocco, per prendere in prestito 10 milioni di USDC, utilizzati per sottrarre 3,49 milioni di dollari in USDT dalla tesoreria del progetto. Anche il token nativo di Nirvana Finance, ANA, ha perso oltre l’85%.
Il team dietro alla piattaforma ha offerto una taglia di 300 mila dollari all’hacker per cessare le indagini nei suoi confronti e non proseguire per vie legali. La perdita dell’ancoraggio di NIRV è il risultato diretto delle dinamiche che legano il suo prezzo al token ANA, anche se in realtà i fondi non sono stati sottratti dalle riserve della stablecoin.
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