Nonostante la situazione generale sulle piazze finanziarie si confermi sostanzialmente depressa, in questi ultimi giorni dal mercato delle criptovalute sono arrivati segni positivi. Il deciso sell-off della scorsa settimana, in parte proseguito all'inizio di questa, ha spinto il Dow Jones in quello che viene definito un mercato ribassista (che si viene a configurare quando il ribasso, rispetto ai precedenti massimi, è maggiore del 20%).
La stessa cosa non si è vista sul Bitcoin che, abbandonati i recenti minimi a 18.500 dollari, si è riportato sopra quota 20.000 dollari.
Questo fenomeno potrebbe essere interpretato come un segnale che la correlazione positiva con le azioni stia scemando e che soprattutto la tendenza ribassista nei confronti della moneta virtuale possa essere giunta alla fine.
Edward Moya, analista del broker Oanda, ha osservato che in un giorno in cui le azioni scendono di oltre il 2%, le aspettative sono che il calo del Bitcoin sia almeno il doppio o il triplo, considerando la volatilità della cripto, e non di circa il 3% come è stato. Tutto ciò "potrebbe significare che molti detentori a lungo termine rimangono impassibili", ha aggiunto.
Bitcoin: l'importanza del "Cost Basis"
Ottenuto aggiungendo le commissioni al prezzo di acquisto, il "Cost Basis", che potremmo tradurre con costo effettivo, è in grado di fornire una proxy del sentiment dei detentori di Bitcoin. In particolare, un aspetto che gli analisti stanno considerando è la relazione tra il costo effettivo sostenuto dai detentori di Bitcoin a lungo termine rispetto a quelli a breve termine.
Will Clemente, co-fondatore della società crittografica Reflexivity Research, ha affermato che, dopo diversi mesi, il costo effettivo sostenuto dai titolari a breve termine di Bitcoin è sceso al di sotto di quello dei titolari a lungo termine. Questo fenomeno, che si è verificato solo quattro volte, potrebbe rappresentare il segnale che una svolta potrebbe non essere lontana.
Il prossimo punto da osservare, secondo Clemente, è quello in cui i possessori di Bitcon a breve termine si troveranno con un costo effettivo inferiore ai prezzi. Ciò vorrebbe dire che i prezzi potrebbero abbandonare i minimi e iniziare una nuova fase rialzista.
Al momento, occorre dire, il quadro macroeconomico rimane cupo; quindi, puntare su Bitcoin rappresenta sempre un investimento particolarmente rischioso. Vi sono diverse motivazioni che corroborano tale tesi.
Le pressioni inflazionistiche verosimilmente manterranno la Federal Reserve in una posizione bellicosa, che si esprime attraverso una serie di aumenti dei tassi d'interesse. Questo non agevola di certo le attività come Bitcoin che, anche se dovesse diminuire la correlazione positiva con le azioni, rimarrebbero assets a rischio e quindi passibili di vendite se la situazione a livello economico e sui mercati dovesse peggiorare.
Al di là del contesto inflazionistico, vi è anche la forza del dollaro che preoccupa e che potrebbe far diminuire gli acquisti di attività espresse nella valuta americana.