Il 2023 del
Nasdaq è iniziato all'insegna dei rally di società non redditizie ma che presentano un
certo legame con l'intelligenza artificiale. Sia che si tratti di sviluppatori di software, che di aziende crittografiche o di produttori di veicoli elettrici, le società che ottengono guadagni al Nasdaq hanno a che fare con il tema dell'AI (Artificial Intelligence).
Questo perchè a partire dalla fine di novembre dello scorso anno il mondo è stato colto da un nuovo grande interesse per
ChatGPT, il chatbot sviluppato dalla start-up di intelligenza artificiale OpenAI. Le grandi aziende tecnologiche si sono attivate o per cristallizzare la
partnership in corso con OpenAI (vedi Microsoft), o per sviluppare un proprio chatbot da inserire nel motore di ricerca (vedi Google e Baidu).
A Wall Street, questa AI-mania si è riversata sui titoli legati, direttamente o indirettamente, a questo tema: il produttore di auto elettriche Lucid Group ha guadagnato quasi il 70%, C3.ai e SoundHound AI hanno più che raddoppiato il loro valore, mentre BuzzFeed è salito di circa il 175% grazie ad un piano per utilizzare l'IA nella creazione dei contenuti.
Nasdaq: ecco perché il rally non può durare
Quanto è rischioso questo rally? A molti la frenesia di questi primi mesi del 2023 ricorda quella di inizio gennaio 2021 con le meme stock. Tuttavia,
vi è una grossa differenza di fondo. All'epoca i tassi d'interesse erano quasi a zero e quindi per molte aziende tech prendere a prestito era molto conveniente e facile; oggi, invece i tassi sono alti a causa delle restrizioni attuate dalla
Federal Reserve, quindi il gioco diventa ancora più pericoloso.
Jim Smigiel, Chief Investment Officer di SEI Investments Co., ha definito quanto sta avvenendo un "rally spazzatura", in cui i titoli di qualità più bassa fanno meglio. "Sembra davvero che siamo tornati ai tempi dei meme, ma la differenza nello sfondo macro non potrebbe essere più netta", ha detto. "Questa è una speculazione massiccia, e si brucerà rapidamente perché non ci sono driver fondamentali dietro di essa".
Un altro grosso segnale d'allarme viene lanciato da Irene Tunkel, chief strategist per l'azionario statunitense di BCA Research. "Siamo in una finestra ristretta in cui i timori per l'inflazione stanno diminuendo, ma non abbiamo ancora prestato attenzione al rallentamento della crescita. Le società non redditizie e altre società rischiose sono i candidati principali per rimbalzare in questa finestra, ma questa esuberanza speculativa non rappresenta un rimbalzo sostenibile".
L'esperta ha rilevato come i dati emersi nelle trimestrali delle società quotate al Nasdaq finora abbiano mostrato una direzione verso una recessione degli utili. Per questa ragione, "troppe cose devono andare bene perché il rally continui a questo ritmo, e questo è compensato dalla probabilità che i guadagni si invertano e che gli investitori perdano il capitale".