ENI riduce l'utile nei primi tre mesi dell'anno, subendo una contrazione del 5% dei guadagni ante imposte adjusted e dell'11% dei profitti di competenza degli azionisti. A contribuire al calo la netta riduzione dei prezzi dei combustibili fossili, con il petrolio che è sceso del 20% e il gas naturale del 42%, oltre all'effetto dell'imposta sugli extra-profitti applicata dal Regno Unito sul settore energetico.
Nel complesso comunque i risultati hanno mostrato una certa solidità dell'azienda, che ha
alzato la guidance, confermando dividendo e piani di buyback. "ENI ha conseguito eccellenti risultati operativi e finanziari nonostante l'indebolimento dello scenario, grazie alla solidità del settore E&P che evidenzia il recupero della produzione d'idrocarburi, e al risultato di assoluto rilievo del settore Gas/LNG", ha affermato l'Amministratore delegato Claudio Descalzi. A circa un'ora dall'avvio degli scambi, le azioni ENI alla
Borsa di Milano guadagnano circa mezzo punto percentuale portandosi a 13,55 euro (+0,52%).
ENI: tutti i numeri della trimestrale
Nei primi tre mesi dell'anno, il gigante energetico italiano ha realizzato un utile netto ante imposte adjusted di 4,98 miliardi di euro, a fronte dei 5,19 miliardi dello stesso periodo del 2022, mentre l'utile netto adjusted dopo le imposte è risultato di 2,91 miliardi, dai 3,27 miliardi del primo trimestre dello scorso anno. L'EPS diluito è di 0,86, mentre nell'1Q 2022 risultava di 0,91.
Scendendo nel dettaglio delle divisioni, troviamo che il settore Exploration and Production (E&P) ha realizzato un EBIT adjusted di 2,8 miliardi di euro, che diventa di 2,93 miliardi se si include il contributo di Azule. Questo dato evidenzia -33% su base annua. L'unità Global Gas & LNG Portfolio (GGP) ha evidenziato un EBIT adjusted di 1,37 miliardi (+47% a.a.). Il comparto Plenitude & Power ha conseguito un risultato "depurato" di 190 milioni di euro, spinto dalla crescita dell'energia rinnovabile e sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno. Mentre ENI Sustainable Mobility, che è operativa dall'inizio di quest'anno, ha piazzato un EBIT adjusted di 140 milioni di euro.
Dal punto di vista finanziario, il flusso di cassa rettificato prima dell'assorbimento del circolante è stato di 5,3 miliardi di euro. Tale risultato è stato "ampiamente superiore al fabbisogno per gli investimenti organici pari a 2,2 miliardi e al pagamento dei dividendi", ha riferito Descalzi. "Punto fermo della nostra azione è la disciplina finanziaria, condizione imprescindibile per affrontare allo stesso tempo le sfide del mercato dell'energia e creare valore per i nostri azionisti", ha aggiunto.
Trimestrale ENI: la guidance
ENI ha tracciato alcune linee riguardo le varie sezioni di business per il 2023. Per quel che concerne la divisione E&P, il gruppo ha confermato la guidance di 1,63-1,67 milioni di barril of equivalent (boe)/g per il 2023 nello scenario di 85 dollari al barile delle quotazioni di petrolio. Nel secondo trimestre la produzione è prevista a 1,6 milioni di boe/g, a seguito delle manutenzioni programmate concentrate principalmente nel trimestre. Inoltre, è stato confermato l'obiettivo esplorativo di 700 milioni di boe di nuove risorse.
Sull'unità GGP, l'EBIT adjusted stimato ricade nell'intervallo 2-2,2 miliardi di euro, in rialzo rispetto alla previsione precedente di 1,7-2,2 miliardi di euro. ENI conferma 700 milioni di EBITDA adjusted per Plenitude & Power. Mentre per quanto riguarda Sustainable Mobility, Refining e Chimica, l'EBITDA adjusted dovrebbe ammontare a oltre 900 milioni di euro, migliorando la previsione iniziale. A livello consolidato, la società stima un EBIT adjusted di 12 miliardi di euro e un flusso di cassa di oltre 16 miliardi di euro.
La società ha confermato il dividendo per l'intero 2023 a 0,94 euro per azione e il piano di acquisto di azioni proprie da 2,2 miliardi di euro fino a un ammontare di 3,5 miliardi. Tutto ciò dovrà essere ratificato ovviamente dall'assemblea degli azionisti che si terrà il 10 maggio. "Sulla base di tali risultati, confermiamo le previsioni 2023, e grazie alla solida posizione finanziaria e alle nostre flessibilità operative, siamo nella posizione di poter confermare alla prossima assemblea annuale degli azionisti di maggio il piano già annunciato di incremento del dividendo 2023 a 0,94 euro per azione e l'avvio del programma di buyback da 2,2 miliardi di euro", ha dichiarato Descalzi.