L'inflazione statunitense è stata peggiore di quello che si attendeva il mercato nelle risultanze di questa settimana e questo è motivo di preoccupazione per gli investitori. Probabilmente il picco è stato raggiunto e da questo momento si profila una discesa. Tuttavia, il timore è che questa sia più lenta del previsto.
L'indice dei prezzi al consumo per il mese di aprile è ancora dell'8,3% su base annua, in lieve diminuzione rispetto all'8,5% del mese scorso e più in alto in confronto all'8,1% del consensus. Wall Street infatti non ha preso bene i dati e le quotazioni sono scese rapidamente durante la seduta di mercoledì, quando son stati pubblicati i risultati.
Questo significa che gli investitori si aspettano che la
Federal Reserve non allenti la morsa e
continui nella sua politica estremamente aggressiva sul fronte dei tassi d'interesse. Quanto questi saranno ritoccati già dalla prossima riunione è ancora avvolto nel dubbio, nonostante il Governatore
Jerome Powell abbia nell'ultima riunione della Fed escluso una stretta di 75 punti base. Forse invece il mercato sta scontando proprio questa eventualità e i dati sul carovita offrono poche certezze che non sia così.
L'inflazione vista in un altro modo
Gli investitori ottimisti però possono trovare vantaggi in questo contesto. Uno può essere determinato dal fatto che la Banca Centrale USA potrebbe procedere decisa con escursioni di mezzo punto sui tassi, alzando la posta a 0,75% qualora l'inflazione non dovesse scendere. E
ciò rappresenta un orientamento per il mercato, che non deve chiedersi se il
FOMC ha bisogno di valutare gli effetti dell'inasprimento.
In secondo luogo una Fed che si muove con questa forza in questo momento, potrebbe voler dire che alla fine del ciclo non dovrà innalzare i tassi in maniera così netta. Di conseguenza, l'impatto sul mercato tenderà ad affievolirsi con il tempo, fermo restando che per ora occorre stringere un po' i denti. Il terzo vantaggio consiste nel fatto che l'aggressività della Fed attuale spinga gli investitori ad aspettarsi condizioni finanziarie più restrittive, il che significa che l'istituto monetario potrebbe non aumentare il costo del denaro così tanto come in una situazione in cui il mercato è meno depresso.
Il quarto aspetto positivo può derivare dai prezzi dell'energia, che sono una componente importante dell'inflazione. Se i consumatori devono spendere di più per le bollette e per il carburante alle pompe di benzina, limiteranno la spesa in altre cose, contribuendo a raffreddare la domanda complessiva.