Nel nostro incontro mensile abbiamo analizzato in dettaglio il dato sull'inflazione statunitense pubblicato a inizio novembre. Abbiamo potuto trarne conclusioni utili per affrontare al meglio quest'utima parte dell'anno: vediamole.
I dati dell'inflazione USA di novembre: cosa è emerso?
L'inflazione USA è salita del 6,2% su base annua, al di sopra delle attese del 5,8% che già sembravano elevate. Non da meno l’incremento del CPI core, aumentata del 4,6% contro stime al 4,3%. Questi numeri dovrebbero preoccupare, dato che l'inflazione reale è gia alle stelle.
Anche molti operatori del mercato dei bond iniziano a mostrare dei timori. I mercati azionari cominciano a scontare uno scenario caratterizzato da una Fed meno accomodante delle attese, seppur in modo ancora piuttosto rilassato.
Inflazione USA: le analisi dei diversi centri studi della Fed
Nel corso del webinar, abbiamo portato all'attenzione di tutti gli studi fatti dalla Fed di Clevend, Atlanta e New York. I dettagli li troverete nel video in allegato, quello che fa impressione è che tutti questi report concordano che l'inflazione non ha più un carattere temporaneo. Essendo le diverse Federal Reserve Bank a dire questo, per quanto tempo ancora Powell riuscirà ad affermare che l'indice dei prezzi al consumo ha carattere transitorio?
Inflazione USA: ulteriori conferme dall'analisi dei salari e dei prezzi degli affitti
L’analisi delle dinamiche inflazionistiche non può prescindere da quella dei salari. Attualmente le dinamiche salariali non riescono a stare al passo con quelle dei prezzi. Ne consegue che i lavoratori stanno perdendo potere di acquisto e a breve non mancheranno di fare rivendicazioni per ricevere aumenti. Inutile dire che questo si tradurrebbe in ulteriori pressioni sulle prossime misurazioni del CPI.
I prezzi delle case salgono. Le famiglie, a parità di reddito, non possono più permettersi di acquistarle e quindi viene sempre più valutata l’opzione affitto. Se a questo aggiungiamo che stanno aumentando anche i costi dei mutui espressi in termini di tasso medio applicato, allora la locazione diventa sempre più appetibile. Dall'analisi dell'indice Shiller abbiamo visto che gli affitti saliranno, a tutto vantaggio dell'inflazione.
Inflazione USA: cosa farà la Fed?
Se l'inflazione, o "tassa silenziosa" come è definita tradizionalmente, continua a salire cosa farà la Fed? È logico pensare che il tapering arriverà prima di quanto pensassimo, tuttavia tassi bassi e indice dei prezzi al consumo elevato è il mix perfetto per la Banca centrale USA. Almeno fino a quando l'istituto riuscirà a tenere sotto controllo l'inflazione e la storiella della temporaneità dei prezzi manterrà ancora i mercati in piedi.
Inflazione: cosa accade in Europa e Cina
In Germania, motore dell’economia europea, l’inflazione viaggia oltre il 4%: livello più alto da quando è entrato in vigore l’euro. L'indice dei prezzi al consumo core viaggia al 3%, il più elevato degli ultimi 15 anni. I PPI in Cina continuano a lievitare. I cinesi non possono più produrre prodotti a basso costo: dovranno trasferire sui prezzi dei beni esportati i rincari che sostengono a livello produttivo. Questo si traduce in inflazione importata per USA ed Europa.
In linea con l'economista: asset chiave e strumenti analizzati
Se la logica ci dice di fare short, i mercati azionari USA tengono benissimo e fanno continui nuovi massimi storici, eccezione fatta per il Dow Jones, che ha visto forti vendite a favori dei titoli tecnologici per via dei rinnovati timori per il Covid. Senza segnali chiari e continui, qualunque correzione verrà assorbita rapidamente.
Abbiamo infine analizzato in dettaglio i livelli chiave long e short da seguire secondo gli indizi lasciati dalle mani forti su Bitcoin, oro, argento e petrolio. Per il Forex: Dollar Index, euro e sterlina. A seguire gli indici di Borsa più importanti al mondo: S&P 500, DAX, Dow Jones e NASDAQ 100.
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