Il mese di dicembre è stato a due volti per il mondo delle valute emergenti. Da una parte quelle più legate al ciclo delle materie prime hanno ben performato. Ne sono un esempio rand sudafricano, peso messicano e real brasiliano. Dall’altra quelle più energivore, e quindi consumatrici di commodities come la Cina e l’India, con le rispettive valute più attardate. Il risk-on che domina tutte le asset class a livello globale ha fatto ritornare l’appetito su quegli attivi valutari più esposti al ciclo economico e soprattutto più perdenti nel 2020.
Lira turca: i motivi della debacle e i segni di ripresa
Tra i non vincenti troviamo quella lira turca che ha vissuto anch’essa un dicembre all’insegna del rafforzamento e che, come vedremo tra poco, sta cercando di recuperare terreno dopo il disastro estivo. Disastro provocato dall’incapacità delle prime linee politiche ed economiche messe in campo da Erdogan.
Una gestione focalizzata sulla spinta la massimo del credito tramite ripetuti ribassi nei tassi (qui il calendario delle riunioni della TCMB) ha provocato forti sbilanci dal lato del deficit delle partite correnti drogando una ripresa a discapito della moneta locale. La lira ha così toccato i minimi storici contro euro sopra 10 costringendo la banca centrale a svuotare le riserve nel tentativo di non farla collassare.
Ovviamente la fiducia degli investitori era bella che andata e, come avevo scritto in questo articolo a novembre, l’unica mossa da fare era alzare i tassi non abbassarli. Manovra finalmente messa in campo da Ankara con tanto di ricambio ai vertici di banca centrale e ministro dell’economia. Una mossa quasi disperata servita per ricreare un po' di fiducia attorno ad istituzioni completamente sfiduciate dall’intero mondo economico.
Analisi EurTty: quotazioni a uno snodo tecnico critico
Da quel momento in avanti le cose sono andate un po' meglio anche se il prezzo da pagare inevitabile si chiama recessione economica. I tassi di interesse sono risaliti, la corsa al credito rallentata ed i capitali hanno smesso di uscire dal paese vuoi per fuggire vuoi per importare merci.
Anche EurTry ha assecondato questo momento positivo con una fase di alleggerimento fin sotto quota 9 toccato a novembre prima del rimbalzo di dicembre, nuovamente contrastato dalla forza dei compratori.
Siamo ad uno snodo tecnico critico per EurTry. Proprio in area 9/9.20 passa la trendline rialzista che guida il bull market più intenso da febbraio 2020. Basta pensare che solo 10 mesi fa avevamo un cross a 6.5 mentre ora siamo oltre 9.
Una svalutazione drammatica ad un primo punto di svolta. Scendere infatti sotto quota 9 aprirebbe le porte per un consistente ribasso, ritengo fino a 7.8/8. Attenzione quindi ai primi giorni del 2021 per capire cosa potrà fare di buono o meno la lira turca nei prossimi mesi.