La Svizzera è ufficialmente un manipolatore di valute secondo l’ultimo rapporto del Tesoro americano, come quei Paesi con livelli di crescita economica e politica ben diversa, ad esempio il Vietnam. Dopo un “pesce grosso” come la Cina nel 2019, poi rimossa per l’avvio della Fase 1 degli accordi con l’Amministrazione Trump, tocca alla Nazione elvetica entrare nella black list dei manipolari valutari.
I tre criteri che accendono la luce rossa della manipolazione valutaria secondo Washington sono:
- Un surplus commerciale verso gli USA superiore ai 20 miliardi di dollari;
- Una bilancia delle partite correnti positiva al 2% del PIL;
- Un acquisto unilaterale e ripetuto di valute estere in almeno sei degli ultimi dodici mesi pari ad almeno il 2% del PIL.
Naturalmente la domanda che ci si pone a questo punto è: cosa farà il Paese di fronte a questa situazione? La deflazione infatti non molla la presa e la crescita economica potrebbe subire un ulteriore stop a causa di una secondo ondata pandemica che in Svizzera è stata più dura del previsto.
Se i capitali smettessero di affluire copiosi come successo negli ultimi tempi, la svalutazione del Franco sarebbe la strada più semplice, specie considerando che contro Dollaro americano il rafforzamento appare piuttosto importante. Non è detto però che questo avvenga ed ecco che la Banca centrale potrebbe cercare di accompagnare il percorso di deprezzamento.
USD/CHF: analisi tecnica e strategie operative
USD/CHF è tornato ai livelli di gennaio 2015 (0,88) quando la Banca centrale svizzera a sorpresa rimosse il floor a 1,20 su EUR/CHF. I capitali si riversarono sul Franco costringendo poi in seguito la SNB ad intervenire.
Il cross dal canto suo si mantiene incerto ma al tempo stesso preme contro le resistenze di area 1,085.
Se al momento 1,07 può essere considerata area di vendita di CHF, ogni posizione lunga sulla divisa elvetica dovrebbe essere chiusa sopra 1,085.
Come vediamo dal grafico, da giugno in avanti i test di questa area di resistenza sono stati continui e la cosa ancora più importante è che rimaniamo sì in una fase di stallo ma comunque c'è stato il cambio di inclinazione del trend discendente in essere dal 2018. Quella in corso potrebbe essere una tipica onda 2 che segue quella partita da 1,05 in primavera costituendo un momento preparatorio ad un nuovo slancio verso l’alto.
Il tappo sta per saltare? Lo vedremo presto anche perché difficilmente queste fasi vanno avanti troppo a lungo e ad un certo punto accade qualche cosa che rompe gli indugi. I trader dovrebbero comunque essere pronti a vendere franchi anche contro altre valute se certi livelli tecnici di resistenza dovessero saltare.