Sul mercato delle criptovalute regna un pò di confusione in questo momento storico. Dopo aver macinato record su record, le principali monete digitali stanno rifiatando e, dalle ultime rilevazioni, sembra stiano cedendo il passo a Dogecoin che avanza ancora dirompente.
Il token satirico ha segnato un rialzo del 25% nelle ultime 24 ore, mentre Bitcoin ed Ethereum ad esempio hanno perso rispettivamente circa il 4% e il 5%. A spingere Dogecoin sono stati ancora i social, con l'hashtag #DogeDay molto in voga su Twitter, oltre al sostegno ripetuto di Elon Musk.
Criptovalute: perché oggi c'è stato un nuovo crollo
Capire con esattezza cosa stia accadendo non è un semplice esercizio mentale anche per i più esperti del campo, vista l'estrema volatilità in cui si muovono gli assets legati alla blockchain. Quest'anno Bitcoin è aumentato del 90% e ancora meglio ha fatto Ethereum con un rialzo del 180%. Di conseguenza sembra più che naturale una presa di beneficio del mercato, che è iniziata il giorno in cui Coinbase è sbarcata a Wall Street.
Secondo Edward Moya, analista senior presso Oanda, Bitcoin sta cercando di stabilizzarsi e in questo gli istituzionali potrebbero approfittarne per trovare un prezzo ideale per ripartire con gli acquisti. Antoni Trenchev, co-fondatore della società di prestito di criptovalute Nexo, ritiene che la cavalcata di Dogecoin sia sintomatica dello spirito del tempo di investitori che vedono la criptovaluta come una causa.
Ad ogni modo, quello che si chiede il mercato ora è se e quanto il ritracciamento delle principali criptovalute possa rappresentare un campanello d'allarme. La forza della blockchain ha mosso un vespaio e le Autorità di tutto il Mondo si stanno agitando in ordine sparso per cercare di arginare l'impatto dirompente che le valute digitali hanno sui mercati finanziari.
Turchia e India si sono messe sul piede di guerra con divieti ben delineati nell'utilizzo delle criptocurrencies, mentre le Banche centrali stanno cercando la via della regolamentazione con la propria valuta in digitale.
La Cina ha già fatto passi avanti notevoli per invadere il mercato di yuan digitali controllati dalla PBOC, al punto che da più parti si preconizza il rimpiazzamento del Dollaro USA come divisa di riferimento a livello mondiale. I progetti della Federal Reserve di lanciare il Fedcoin e della Banca Centrale Europea di far circolare l'Euro digitale sono stati tutt'altro che accantonati e la sensazione è che sia solo una questione di tempo.
Criptovalute: nasce il Britcoin, vantaggi e rischi
L'ultima ad essersi unita alla schiera è la Gran Bretagna, che ha fatto sapere che sta studiando la sua valuta virtuale, ossia il Britcoin. Nella giornata di ieri infatti, il Ministro delle Finanze britannico, RIshi Sunak, ha chiesto alla BoE di valutare la possibilità che venga creata una nuova moneta criptata emessa e regolata dall'istituto centrale.
A Londra quindi è pronta una task force tra Tesoro e Banca Centrale, copresieduta da Jon Cunliffe, Vice Governatore per la stabilità finanziaria presso la BoE, e Katharine Braddick, Direttore Generale dei servizi finanziari del Tesoro. Non vi è ancora un calendario per eventuali decisioni circa l'introduzione di una valuta digitale. ma l'istituto monetario ha già precisato che il Britcoin non sostituirà mai la Sterlina, ma al più rappresenterà un mezzo d'integrazione.
Ma che caratteristiche avrà questa nuova valuta digitale? Il sistema di pagamento sarebbe intanto separato dalle banche commerciali o da circuiti come Visa e Mastercard. Si ipotizzano alcune versioni come quella di un conto digitale detenuto presso la Banca Centrale, dove si può operare con le stesse modalità dell'utilizzo delle banconote. In base ad alcuni documenti passati, la BoE sembrerebbe orientata verso un sistema che si collocherebbe come interfaccia tra i contanti e i sistemi di pagamento privati. Inoltre questa eventuale valuta digitale sarebbe diversa dalle normali criptovalute che possono aumentare o diminuire di valore rispetto alla divisa domestica.
L'arrivo del Britcoin comunque dovrebbe portare ad alcuni vantaggi come l'abbassamento dei costi di transazione e la protezione dall'instabilità finanziaria dei classici sistemi di pagamento privati. Tuttavia, vi sono anche dei rischi che occorre valutare con attenzione e cercare di evitarli.
Uno di questi è ad esempio l'utilizzo della valuta digitale per finanziare il terrorismo o per riciclare denaro sporco. Su questo punto è importante una ferrea vigilanza da parte delle Autorità centrali perché ciò non accada. Ma c'è un altro aspetto da non sottovalutare, ovvero la migrazione di denaro dalle banche commerciali. E questo potrebbe anche scatenare qualche focolaio di crisi sistemica.