Coca-Cola ha avuto un andamento a Wall Street quasi sorprendente quest'anno.
Le azioni sono cresciute del 6,25%, di fronte un mercato che si è mostrato agonizzante per gran parte del tempo. L'indice S&P 500 ha perso il 18% ed è entrato in territorio ribassista allorché il mese scorso è scivolato di oltre il 20% dal massimo storico conseguito nel mese di gennaio. Ancora peggio ha fatto il NASDAQ, che ha lasciato sul terreno il 25,72%, riflettendo il massacro dei titoli tecnologici. Questi sono stati colpiti dalle vendite dopo che la
Federal Reserve ha deciso per l'inasprimento della politica monetaria.
Coca-Cola invece ha resistito egregiamente, in particolare di fronte a un contesto inflazionistico che ha atterrato gran parte delle aziende, le quali hanno visto lievitare i costi degli input. Soprattutto quelle realtà non in grado di determinare i prezzi hanno subito forte pressione nei margini aziendali, mettendo seriamente in discussione le aspettative sugli utili dei prossimi mesi.
Coca-Cola: ecco perché investire sulle azioni
La forza di Coca-Cola rispecchia un'azienda che mantiene salda la sua tradizione ed emerge come società di valore, con solidi fondamentali. Per molti è uno di quei titoli che vanno sempre tenuti in portafoglio nel bello e nel cattivo tempo, perché alla lunga non tradiscono mai. Adesso in particolare ci sono almeno quattro ragioni per acquistare o tenere le azioni del gigante delle bevande.
La prima è che l'arrivo di una recessione non colpirebbe l'azienda come altre, perché le persone continueranno a bere le sue bibite. Questo ancor più che non vi è ora lo spauracchio delle chiusure da Covid-19 e le persone escono a consumare i pasti nei ristoranti o nei fast food, ordinando i prodotti a marchio Coca-Cola.
In secondo luogo la società continua a sfornare profitti, che restituisce agli azionisti tramite dividendi e buyback. Questo finisce sempre per avere un impatto positivo sulle scelte degli investitori e quindi sulle quotazioni in Borsa. La terza ragione sta nei continui movimenti dell'azienda per estendere la propria attività. Ad esempio Coca-Cola ha già annunciato a giugno una partnership con il distillatore di Jack Daniel, Brown-Forman, per preparare un cocktail in scatola denominato "Jack and Coke".
Infine, vi è la straordinaria capacità della compagnia di Atlanta di superare le minacce inflazionistiche, come ha dimostrato nel primo trimestre quando prodotti chiave per le sue bevande tipo alluminio, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio e plastica sono aumentati di prezzo. Adesso che dal picco di aprile il mais è sceso del 27% e dal valore massimo di marzo l'alluminio ha perso il 41%, i guadagni di Coca-Cola dovrebbero essere ancora più sostenuti.
L'unico inconveniente sta nelle fluttuazioni valutarie per effetto della forza del dollaro USA, dal momento che si tratta di un'azienda che produce una buona parte dei ricavi fuori dal territorio statunitense. Il processo però potrebbe benissimo invertirsi nei prossimi mesi se il biglietto verde esaurirà la sua spinta rialzista.