Il 2022 sarà sicuramente un anno da ricordare per i mercati finanziari. Diversi eventi macroeconomici hanno influenzato i mercati e li hanno spinti, in molti casi, a situazioni estreme. Iniziamo questa carrellata partendo da gennaio.
Gennaio
L’anno si è aperto nel migliore dei modi per le azioni, con i mercati azionari USA sui massimi storici. Tutto sembrava andare per il meglio, con l’S&P 500 che martedì 4 gennaio aveva aperto oltre i 4.800 punti, massimo di sempre. Nessuno poteva immaginare che quello sarebbe stato l’inizio di un mercato ribassista durato per tutto il 2022.
Gennaio si è concluso infatti con il principale indice di Borsa statunitense che ha fatto registrare il peggior mese dalla pandemia del 2020, con un -5%. Sempre in questo periodo è partita una nuova querelle con Microsoft che ha scioccato tutti annunciando l’acquisizione di Activison Blizzard per 68 miliardi di dollari, ampliando così la sua porzione di mercato nel settore dei videogiochi. Questa acquisizione ha fatto storcere il naso alla FTC, la commissione antitrust statunitense, che ad oggi non ha ancora chiuso il caso sull'operazione.
Febbraio
A febbraio il presidente russo Vladimir Putin ha dato l’ordine al suo esercito di invadere l’Ucraina. Ecco che nel nostro vocabolario sono entrate le parole "crisi energetica", con i prezzi delle materie prime schizzati alle stelle. Il petrolio WTI ha toccato il picco massimo a quota 123 dollari al barile in data 8 marzo, massimo dal 2008 in cui il prezzo del petrolio raggiunse il record storico di 145$ al barile.
Il giorno seguente anche il gas scambiato in Europa alla Borsa di Amsterdam ha raggiunto il picco di 227€ al Megawatt/ora, anch’esso valore più alto mai registrato fino a quel momento. Marzo ha visto anche il primo rialzo dei tassi d’interesse da parte della Fed da dicembre 2018. Dal 2,5% del 2018, infatti i tassi furono progressivamente abbassati fino ad arrivare allo 0,25% sotto pandemia, e lì rimasero per 2 anni.
Aprile
Il focus dei mercati si è spostato su due grandi aziende tech americane: Netflix e Twitter. Il colosso dello streaming ha registrato un aprile da paura, chiudendo il mese ad oltre il -40% dopo che la trimestrale ha rivelato una perdita di iscritti per la prima volta dal 2007. Per Twitter invece è iniziata la telenovela con Elon Musk. Il CEO di Tesla infatti ha presentato ad aprile l’offerta di acquisto del social network per un totale di 44 miliardi di dollari. Offerta che, come vedremo, si è concretizzata solo in autunno in mezzo a mille polemiche.
Maggio
Maggio ha visto l’S&P 500 raggiungere il -20% dai massimi di inizio gennaio. Questo è un numero chiave, che viene preso dagli analisti come punto oltre il quale si ha la conferma di un mercato ribassista. Dunque dopo i primi 5 mesi dell’anno i mercati americani sono entrati ufficialmente in un bear market.
Giugno
Il mese di giugno è stato il mese delle Banche centrali, con la Fed che ha annunciato il rialzo dei tassi di ben 75 punti base, il primo di una lunga serie, mettendosi sulla strada per realizzare il rialzo più veloce dal 1980 ad oggi. Anche la Banca Nazionale Svizzera a giugno ha effettuato il primo rialzo dei tassi d’interesse da 15 anni a questa parte, mentre la BCE ha terminato il programma di quantitative easing e ha annunciato il rialzo dei tassi d’interesse per il mese successivo.
L’unica eccezione a livello mondiale sul fronte tassi l’ha data la Bank of Japan, mantenendo invariata la sua politica monetaria accomodante e facendo scendere di conseguenza lo yen al suo valore più basso contro il dollaro dal 1998. Il valore poi è stato ritoccato al ribasso a settembre fino a raggiungere il punto di minimo a ottobre.
Luglio
Luglio ha visto il dato sull’inflazione americana più alto degli ultimi 40 anni, arrivata al 9,1%. Per il momento questo sembra essere il picco massimo, visto che nei mesi a seguire la tendenza sembra essersi invertita. L’ultimo rilevamento di dicembre infatti ha segnato “solamente” un 7,1%.
In Europa abbiamo inoltre visto le dimissioni dei premier Mario Draghi e Boris Johnson. L’instabilità politica ha fatto riaffiorare sui radar degli analisti una parola che ormai non si sentiva da anni: lo spread. Il differenziale tra i titoli di stato italiani e tedeschi è infatti tornato oltre quota 200, valori che non si registravano da marzo 2020.
Agosto
Agosto ha visto poi il riacuirsi delle tensioni geopolitiche, prima con la visita della speaker della camera statunitense Nancy Pelosi a Taiwan, e poi con l’annuncio da parte di Gazprom di lavori straordinari sul gasdotto Nordstream, che hanno fatto schizzare il prezzo del gas europeo al massimo storico di 340€ al megawatt/ora nella seduta del 26 agosto.
Settembre
A settembre invece ha tenuto banco la notizia della parità tra euro e dollaro, fenomeno che non si verificava dal lontano 2003. L’euro ha viaggiato costantemente sotto la parità per tutto il mese, raggiungendo il minimo poco sotto quota 0,96, per poi riguadagnare terreno nei mesi successivi. Pensate che da maggio 2021 a settembre 2022 l’euro ha perso oltre il 20% del suo valore sul dollaro, in meno di un anno e mezzo.
Ottobre
Ad ottobre abbiamo visto la crisi politico-economica dilagare nel Regno Unito, con la premier Liz Truss costretta a dimettersi dopo appena 45 giorni in carica, siglando il record di brevità per un governo inglese. Le politiche di taglio alle tasse della premier conservatrice non sono piaciute ai mercati, che hanno scatenato una tempesta contro il debito britannico.
La Bank of England, in risposta, ha dovuto più volte acquistare titoli di stato inglesi per cercare di tenere bassi i rendimenti, generando ulteriore pressione inflattiva sull’economia inglese, già colpita dall’onda d’inflazione globale del 2022. Con la Bank of England e il mercato contro, Liz Truss non ha potuto far altro che dimettersi in tempi record.
Ottobre ha messo anche la parola fine sulla vicenda Twitter. Musk infatti ha completato l’acquisizione del social network per 44 miliardi di dollari, regalando da subito spettacolo. Si è infatti presentato al quartier generale di Twitter entrando con un lavello da cucina in mano, e in pochi giorni ha tagliato 5 top manager e ha ridotto del 50% la forza lavoro, lasciando a casa 7.500 dipendenti.
Novembre
Novembre poi è iniziato con la rielezione di Xi Jinping al terzo mandato come segretario del Partito Comunista, con l’Hang Seng che ha toccato il fondo proprio nella seduta del 31 ottobre, al -50% rispetto ai massimi del 2021. Da lì però i mercati cinesi hanno messo il turbo, segnando un grande recupero a novembre, con l’Hang Seng di Hong Kong, ormai diventato l’indice di riferimento per i titoli cinesi, che ha chiuso il miglior mese dal 1998 con un +26%.
Il Bitcoin è arrivato al punto di minimo per ora a quota 15.700 dollari, al -75% rispetto ai massimi del 2021 a 67.000 dollari. A gettare ulteriore benzina sul fuoco dei ribassi delle criptovalute è stata la bancarotta di FTX, secondo più grande exchange al mondo dopo Binance. Da lì sono partite le accuse e le inchieste sui problemi di solvibilità dei crypto exchange, Binance incluso. Critiche che infuriano ancora oggi.
Dicembre
Nel mese corrente abbiamo visto l’ultimo rialzo dei tassi d’interesse sia negli Stati Uniti che in Europa, dove i tassi sono al momento al 4,5% e 2,5% rispettivamente. Scopri tutti gli eventi economici che hanno inflienzato il 2022 in Borsa in questo video.