Se il 2021 sarà considerato come un anno indimenticabile per gli indici mondiali azionari e le Borse in generale, per quanto riguarda il mercato del debito invece è il contrario. A causa delle politiche economiche ultra-espansive messe in atto dalle Banche Centrali, la Fed in primis e la BCE in seconda battuta, i rendimenti offerti dal debitore al creditore sono stati ridicoli se non addirittura negativi.
I corsi delle obbligazioni sono schizzati alle stelle in quanto sono i più sensibili all’andamento dei tassi di interesse che – come detto – erano anche negativi e tutto ciò ha causato grandi incertezze e timori ai risparmiatori.
L'investitore poco avvezzo al rischio ha seguito la strada più semplice tra le poche praticabili, parcheggiando il denaro che avrebbe investito in obbligazioni nel conto corrente bancario in attesa che gli eventi cambiassero con i tassi più favorevoli al prestatore.
Per tutto il 2021 il risparmiatore si è più o meno consapevolmente infilato nella trappola della liquidità, vale a dire in quella fase di mercato in cui i soldi non trovano impiego se non a prezzo di un aumentato rischio, poiché lo sbocco naturale sarebbe stato il mercato azionario.
È proprio per questa ragione che le Borse sono cresciute tanto. In due parole: chi era propenso al rischio ha investito nell’azionario guadagnando bene e chi non lo era non ha perso capitale perché lo ha parcheggiato senza impiegarlo in altro modo.
Investimenti: ecco cosa potrebbe accadere nel 2022
Il ragionamento appena espresso - corretto sul piano logico - è supportato da un postulato mai menzionato ma che ne è il fondamento: la mancanza fino a pochi mesi fa del fenomeno dell'inflazione. La perdita del potere di acquisto del denaro può essere considerata come la più insidiosa delle tasse perché aggredisce il risparmio in modo silenzioso e, in mancanza di un tasso di interesse che sia remunerativo per il risparmiatore nel caso presti il denaro, erode le nostre risorse impoverendoci.
Nel momento in cui scrivo, il tasso di inflazione annuale presunto nell’area Euro è stimato intorno al 4% mentre dall’altra parte dell’oceano negli USA si parla del 7%. Per l'anno appena iniziato, il risparmiatore potrebbe essere indotto a dover investire il proprio denaro nell’unico asset che il risparmiatore medio conosce per avere un rendimento positivo ma a prezzo di un rischio molto aumentato: il mercato azionario.
Se ciò accadesse oltre al capitale presente in Borsa potrebbe riversarsi anche tutto quello parcheggiato nei conti correnti spingendo ulteriormente in alto i corsi azionari: la Bull Trap è pronta!
Quando scatterà la trappola? Nel momento in cui inizieranno gli aumenti dei tassi di interesse. Uno dei possibili scenari che potrebbe delinearsi è che il mercato azionario inizierà a scendere per via dell’aumento dei tassi a breve, il mercato dei bond governativi a lungo termine crollerà perché molto sensibile all’aumento del costo del denaro e l’inflazione continuerà ad aggredire la liquidità di chi non investe. Attenzione al 2022!
Franco Bandelli - www.finanzairriverente.com