A sorpresa la Nuova Zelanda alza i tassi di interesse di 50 punti base mettendosi un po' contro la narrativa dominante che sta prendendo corpo sul mercato e che vorrebbe una FED (e non solo) in modalità più dovish.
L’attesa degli analisti era per una decisione di aumento nei tassi di 25 punti base e quindi una mossa così aggressiva di rialzo doppio rispetto al previsto ha dato una scossa al Kiwi, come comunemente viene definito nel mondo forex il dollaro neozelandese.
Poco più di un mese fa avevo dedicato un articolo ( La Nuova Zelanda sta perdendo il controllo dell'inflazione?) proprio al dollaro neozelandese nel quale mettevo in discussione la capacità, alle condizioni di quel momento, da parte della Banca Centrale di tenere sotto controllo l’inflazione. Con l’ultima decisione sembra che ci sia la volontà di abbattere il rischio di una seconda ondata di rialzo nei prezzi al consumo.
EUR/NZD: attenzione a 1,75
L’inflazione, soprattutto quella attesa dagli operatori e dai consumatori, è ancora troppo alta, ha dichiarato la RBNZ (Reserve Bank of New Zealand). Serve quindi una politica monetaria restrittiva anche perché l’occupazione rimane a livelli elevati facendo chiaramente pressione su salari e stipendi.
Solo a maggio la RNBZ rilascerà le sue stime economiche per i prossimi mesi, ma il Governator Orr ha ribadito che poco è cambiato rispetto alle indicazioni di febbraio. Il mercato di aspetta un picco nei tassi al 5,5% (quindi 25 punti base in più rispetto al livello attuale) prima di un lungo periodo di stabilità su questi livelli. Il rialzo, l’ultimo, sarebbe previsto per la riunione del 24 maggio.
Per quello che riguarda EUR/NZD, sarà fondamentale la tenuta della resistenza di 1,75, di nuovo sotto pressione. Seppur in costante ascesa da dicembre 2022, quando il cross testò il supporto di 1,64, la decisione della Banca Centrale non ha allontanato l’ipotesi di un break rialzista della resistenza che già a ottobre aveva confermato la sua valenza in chiave tecnica.
Per quello che riguarda i supporti attenzione a 1,69, zona di transito della up trend line che guida il rialzo da agosto 2022. Solo a quel punto si potrà valutare una exit strategy dalla divisa oceanica, ma a dire il vero in questo momento il Kiwi deve cercare di aggrapparsi alle ultime resistenze.
Osservando il cambio NZD/USD, sicuramente più importante e liquido di EUR/NZD, l’impresa del Kiwi appare più ostica. La resistenza di 0,645 pur vicina non è stata avvicinata e questo lascia più di una perplessità sulla forza relativa del neozelandese. Uno strappo deciso sopra questa resistenza avrebbe avuto significati profondi, non solo in termini di divergenza delle due politiche monetarie, FED e RBNZ, ma anche di nuove strategie operative che potrebbero essere implementate sui mercati forex con la preferenza per il carry trade e le valute ad alto rendimento. Evento però che appare per il momento remoto e poco probabile. Anche qui ci sono i supporti di 0,61/0,62 da difendere. Perdere questi sarebbe decisamente negativo per il Kiwi.