Il Dollaro USA continua a rafforzarsi sui mercati valutari. L'indice del Dollaro è arrivato a 95,54, il livello più alto da luglio 2020. Quest'anno è salito di poco oltre il 6%, guadagnando posizioni nei confronti delle principali valute. Il cambio EUR/USD ha rotto al ribasso la soglia di 1,14 e continua un trend discendente iniziato a giugno di quest'anno. Mentre il cross GBP/USD si trova a 1,3450, ben lontano dal massimo annuale di 1,4250 conseguito lo stesso mese.
Il biglietto verde ha preso slancio sulle aspettative che la Federal Reserve avrebbe iniziato il tapering a novembre ed ha accelerato la sua corsa allorché i dati sull'inflazione statunitense hanno mostrato un tasso di crescita del 6,2% annuo come non accadeva da più di 30 anni.
Valute: perché gli investitori compreranno ancora dollari
Gli investitori si stanno riversando sulla divisa statunitense spinti dalla convinzione che la Banca Centrale USA alzerà i tassi d'interesse prima del 2023. Jerome Powell cerca di predicare calma e prudenza, facendo leva sulla temporaneità dell'inflazione, la quale dovrebbe iniziare ad ammorbidirsi una volta che si allenta la carenza degli approvvigionamenti a livello globale.
Le risultanze dell'indice dei prezzi al consumo di ottobre, al sesto mese consecutivo sopra il 5%, non fanno ben sperare gli operatori. Questi ultimi temono un effetto duraturo del carovita al punto da costringere l'istituto monetario USA a intervenire anzitempo sul costo del denaro.
Il Dollaro potrebbe rafforzarsi in futuro anche per effetto di una maggiore distensione nei rapporti tra Washington e Pechino, dopo un lungo periodo di tensione tra le due superpotenze. Il colloquio virtuale per la prima volta avuto tra Joe Biden e Xi Jinping ha segnato un passo avanti, sebbene alcune questioni sono roventi e lontani dal trovare una soluzione.
Infine la moneta statunitense potrebbe guadagnare terreno dalla quarta ondata del Covid-19 che si sta forse rivelando più violenta di quanto ci si aspettasse. La minaccia di nuove chiusura in Europa e in Gran Bretagna potrebbe indirizzare gli investitori verso un asset rifugio come il Dollaro USA, alla luce anche del fatto che le misure di stimolo monetario in quelle Regioni difficilmente verranno allentate se l'inflazione rimane sotto controllo e l'economia viene investita da una nuova crisi.
Dollaro USA: le opinioni degli analisti
Gli analisti in genere mantengono una visione positiva sull'andamento del biglietto verde nei prossimi mesi. Goldman Sachs scrive che vi è una forte prospettiva che la Fed inasprisca la sua politica sui tassi più velocemente di quanto dichiari e questo riduce la possibilità che il Dollaro USA si indebolisca.
Questo a meno che non si verifichi un'inflazione sorprendentemente più in calo del previsto, il che metterebbe l'istituto centrale nelle condizioni di una vigile attesa per un periodo di tempo più lungo. Se ciò non avviene, per gli esperti della banca d'affari americana bisognerà prepararsi a un Dollaro forte soprattutto nei confronti dell'Euro.
Il sentiment rialzista è espresso anche da Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management. A suo giudizio, il biglietto verde sarò guidato da 2 movers: i probabili aumenti del costo del denaro della Fed e il rallentamento della crescita globale. Haefele consiglia ai clienti della banca di posizionarsi long sul Dollaro in particolare nei confronti di Euro, Franco Svizzero e Yen.