Non serve andare troppo lontano per adottare una delle più datate ma efficaci strategie di trading nel mondo valutario. Nel centro dell’Europa infatti ci sono due Paesi che stanno alzando i tassi di interesse in maniera piuttosto corposa, seppur con esiti diversi per quello che riguarda l’andamento delle valute: la Repubblica Ceca e la Polonia.
Repubblica Ceca: gli effetti del rialzo dei tassi su EUR/PLN
La Repubblica Ceca è caratterizzata da una buona stabilità politica e da una bassa disoccupazione, ma deve comunque avere a che fare con un tasso di inflazione ormai prossimo al 5%. Troppo per non minare la stabilità del potere d’acquisto dei cittadini. E così con grande coerenza e concretezza la Banca centrale ha alzato a sorpresa i tassi con un maxi ritocco da 125 punti base, il più forte dal 1997.
Costo del denaro (e rendimenti obbligazionari che si adeguano) che arriva così al 2,75%. Non è difficile pensare ad un cittadino tedesco stremato dai tassi negativi che si faccia invogliare da un rendimento di questo tipo considerando anche l’ottimo momento che sta vivendo la valuta locale.
La corona ceca è ormai molto vicina ai massimi degli ultimi 10 anni con della media mobile a 200 giorni che nei giorni scorsi ha offerto una finestra favorevole di ingresso a basso rischio. Il mercato non si è fatto attendere ricoprendo ampiamente le posizioni e rimandando EUR/CZK sotto 25,50.
Polonia: gli effetti del rialzo dei tassi su EUR/PLN
Altro Paese alle prese con i problemi di alta inflazione è la Polonia. Qui le crepe a livello politico che si sono aperte sul tema della giustizia tra Bruxelles e Varsavia con tanto di Polexit sullo sfondo stanno zavorrando lo zloty polacco, incapace di prendere beneficio dalla recente mossa a sorpresa della Banca centrale.
I tassi sono stati alzati di 50 punti base nell’ultimo meeting cogliendo di sorpresa il mercato. Il costo del denaro raggiunge così l’1,25% con le curve swap che scontano un altro 2,5% aggiuntivo nei prossimi 12 mesi. Misure aggressive che dovrebbero servire a calmierare l'indice dei prezzi al consumo, attesto al 7-8% nel 2021, al di sopra del target di 1,5%-3,5%.
Tecnicamente EUR/PLN continua a muoversi a ridosso della linea di resistenza di area 4,65 che già nel 2020 e nel corso dell’anno corrente ha arginato la debolezza dello zloty. Il problema è però quello di minimi crescenti con una media mobile a 200 giorni che fa da barriera dinamica a ogni tentativo di inversione nella tendenza.
Il grosso rischio a questo punto per lo zloty è quello di non agire sui tassi di interesse con il vigore promesso deludendo investitori alla ricerca di carry. La strategia migliore mi sembra quella di attendere una price action adeguata in grado di formalizzare una concreta inversione di tendenza su EUR/PLN sotto la media mobile a 200 giorni.