Molti si sarebbero aspettati il tracollo del Dollaro americano nel 2021 (qui le quotazioni in tempo reale). Gli Stati Uniti sono stati tra quei Paesi maggiormente martoriati dalla pandemia, la quale ha provocato recessione nell'economia a stelle e strisce, sterminando posti di lavoro.
Il rimbalzo economico a livello globale faceva pensare che il biglietto verde avrebbe pagato il prezzo più salato, ancor più che i piani monetari della Federal Reserve e quelli fiscali dell'Amministrazione Biden potevano giocare solo contro la valuta americana, una volta che l'economia reale sarebbe stata invasa di liquidità. In realtà non è avvenuto quanto si pronosticava, anzi dall'inizio del 2021 il Dollaro ha guadagnato posizione in rapporto alle principali valute, crescendo a una media del 2.5%.
Perché questo è avvenuto? Gli investitori scontano le attese macroeconomiche e poi le riflettono nelle valutazioni della moneta domestica. Gli USA hanno fatto una campagna di vaccinazione sorprendente riuscendo a immunizzare oltre 100 milioni di americani prima di quanto era stato preventivato. Questo già di suo ha alimentato le attese per un'uscita dalla crisi economica in un periodo di tempo più breve.
Nel contempo il sostegno all'economia si è fatto sentire da parte delle istituzioni statunitensi. Il Congresso ha approvato il programma di spesa gigantesco di 1.900 miliardi di dollari, mentre la FED non ha fatto mezzo passo indietro rispetto ai suoi intenti di supporto monetario al sistema economico. In altre parti del Mondo, Europa in testa, vaccinazioni e ripresa economica sono ancora in alto mare per poter pensare a una valuta interna in grande spolvero.
Dollaro USA: l'inflazione il principale nemico
Come in ogni cosa vi è sempre il rovescio della medaglia. Le famiglie americane stanno usufruendo di 1.400 dollari sul conto corrente, grazie al maxi-pacchetto sopra citato. Questo, unito al mantenimento dei tassi a zero della Banca Centrale statunitense per i prossimi 3 anni, può costituire un volano pericoloso per la crescita inflazionistica. Tutto quanto sarà ancora più tangibile allorché gran parte dei risparmi accumulati durante il lockdown si riversano nei consumi facendo salire i prezzi.
Il problema è che la politica della FED potrebbe far perdere una certa disciplina fiscale al Tesoro. Dallo scorso anno l'istituto centrale ha acquistato più del 55% del nuovo debito governativo e la sua quota di proprietà è passata dal 13% al 22%. Questo significa che la Federal Reserve sta in pratica monetizzando tutto il debito dello Stato e ciò potrebbe essere la culla del Governo. Ovviamente in questo modo il pericolo di surriscaldamento dell'economia è dietro l'angolo e la forza del Dollaro potrebbe perdere ben presto consistenza.
Un altro aspetto da considerare che minerebbe l'invulnerabilità della moneta riguarda il disavanzo delle partite correnti degli Stati Uniti. Le importazioni stanno crescendo paurosamente rispetto all'export e questo comporta un doppio deficit: a quello di bilancio si aggiunge il disavanzo commerciale. Le conseguenze per il biglietto verde non sarebbero salutari, nonostante una maggiore domanda di titoli di debito USA. Questo perché gli investitori privati stranieri hanno rallentato i loro acquisti recentemente, pur mantenendo ancora una detenzione del 30% dei titoli di Stato complessivamente emessi.
Dollaro USA: le previsioni degli analisti
In questo scenario alcuni analisti non sembrano essere particolarmente preoccupati per le sorti del biglietto verde. Ad esempio William Dinning, Chief Investment Officer di Waverton Investment Management, ritiene che l'ultimo disegno di legge americano è qualcosa di sensazionale a livello economico e che potrebbe mobilitare i prezzi, tuttavia questo non genererà una crisi esistenziale per il Dollaro.
Anche perché gli investitori si aspettano che l'inflazione aumenterà nel breve periodo e poi si stabilizzerà. In questo ambito influiscono due fattori che contribuiranno a tenere basso il costo della vita: il potere contrattuale limitato dei lavoratori riguardo i salari e il progresso tecnologico.
Esprime una certa apprensione invece Peter Boockvar, Chief Investment Officer di Bleakley Advisory Group, il quale considera l'entità della spesa pubblica ciò che rende diverso questo periodo rispetto al passato. Di conseguenza l'inflazione non rimarrà più ferma come ha fatto negli ultimi 30 anni e il Dollaro sarà destinato a perdere valore.