Il 18 gennaio avevo pubblicato un articolo nel quale evidenziavo la forza del dollaro canadese ma soprattutto la sua interessante impostazione tecnica. L’articolo si chiudeva con un livello, 1,531, al di sotto del quale sarebbe stata confermata definitivamente l’inversione di tendenza short di EUR/CAD. La violazione di tale livello ha provocato un’impressionante accelerazione nelle ultime settimane che ha portato il cross sotto 1,50 e che ora apre prospettive molto interessanti.
Dollaro canadese: i motivi del rialzo
I motivi che stanno consentendo al canadese di essere una delle migliori valute per performance sono diversi. Intanto la crescita economica, migliore delle attese nel 2020 e nel primo trimestre 2021. Le previsioni indicano un ritorno dell’economia sopra i livelli pre-Covid già a metà anno con una crescita reale 2021 nell’ordine del 6,2%.
Questa condizione ha favorito un rialzo dei rendimenti sui tratti più lunghi della curva anche in scia al decennale statunitense. Uno spread ormai azzerato tra il 10 anni Canada e quello USA entrambi in zona 1,60%. Questo sta mettendo pressione alla Bank of Canada che potrebbe cominciare la manovra di riduzione di acquisto degli asset obbligazionari in previsione di un tapering che porterebbe nel 2022 al rialzo dei tassi di interesse.
Un secondo fattore è ovviamente quello legato al rally delle materie prime, petrolio in primis. Questo è un elemento che migliora il cosiddetto “term of trade” del Canada aumentando il valore del Loonie. In terza battuta il sentiment che ancora non appare così surriscaldato dal lato dell’ottimismo osservando l’esposizione degli speculatori sul mercato dei future.
Dollaro canadese: l'analisi tecnica di USD/CAD ed EUR/CAD
Dollaro canadese quindi da preferire al Dollaro americano con la possibilità di un'operazione qualora USD/CAD sfondasse al ribasso area 1.20. Osservando il grafico di lungo periodo notiamo infatti come già a fine 2020 la trendline rialzista che guidava il rialzo dal 2012 era stata violata. Da quel momento la media mobile a 12 mesi ha contenuto le velleità del biglietto verde con i prezzi che sistematicamente negli ultimi 4 mesi hanno realizzato minimi sempre più bassi.
Area 1,20 ingloba qui minimi del 2017 che potrebbero fare da supporto. Ma rappresenta anche il baricentro attorno al quale ruota il potenziale doppio massimo realizzato dal cambio nel 2016 e nel 2020 a 1,47. Ovviamente scendere sotto quel livello, che rappresenta comunque l’obiettivo delle prossime settimane, aprirebbe scenari molto interessanti per il mondo delle commodity intimamente correlate alla dinamica di USD/CAD. Per quello che riguarda EUR/CAD non si vede motivo per alleggerire il lungo di canadese almeno di a 1,45 tenendo ferma la media mobile a 200 giorni di 1.535 come livello oltre il quale stoppare la strategia short.