L’euro risulta essere una delle valute più deboli dell’ultimo mese. Nulla di clamoroso ma una fase di strisciante debolezza che, soprattutto contro il dollaro americano e la sterlina inglese, ha generato un ritracciamento importante.
Verrebbe da dire forte con i deboli tanto che sono state franco svizzero e yen giapponese le due divise a perdere terreno. Diversi i motivi che hanno condotto EUR/USD ed EUR/GBP su livelli che tra poco analizzeremo e che considero molto importanti in ottica di medio periodo.
Sterlina e dollaro USA: i motivi del rafforzamento
Per la divisa inglese pesa a favore certamente la scommessa che il mercato fa sulla campagna vaccinale. Rapida quella che Londra ha messo in campo e che potrebbe già portare a riaprire molte attività prima dell’estate. Qualcosa che l’Europa al momento sogna solamente per effetto di una fallimentare gestione del rifornimento di vaccini da parte della Commissione Europea.
Gli operatori credono che questo potrebbe generare un importante differenziale di crescita economica tra le due aree economiche trascurando, almeno per ora, gli effetti negativi che la Brexit potrebbe avere nei prossimi anni sulla congiuntura britannica. Per la divisa americana abbiamo un duplice effetto che sta producendo un ritorno di interesse sul biglietto verde.
L’approvazione del piano di stimoli da parte del Congresso USA combinato anche qui ad una vaccinazione che procede spedita e da un irripidimento della curva dei rendimenti che torna a rendere appetibile la carta americana con scadenza superiore ai 5 anni. Il rialzo dei rendimenti reali è stato il trigger che ha fatto scattare copiose ricoperture sul dollaro americano nei giorni scorsi violando al ribasso 1,20.
EUR/USD ed EUR/GBP: analisi tecnica e livelli operativi
Osservando il grafico di EUR/USD ci accorgiamo però che i numerosi supporti ammassati tra 1,18 e 1,20 potrebbe rappresentare l’ultima sparata di una moneta americana che, salvo improvvisi ripensamenti della FED, dovrà passare il testimone della forza per consentire una ripresa globale soprattutto nel mondo emergente.
Complice anche una stagionalità favorevole ormai agli sgoccioli i prezzi dovrebbero quindi cominciare a lavorare nei prossimi giorni alla formazione di un bottom primario sul quale gli investitori potranno attivare eventuali hedging sul portafoglio esposto al rischio di cambio. La media mobile a 200 giorni rappresenta a mio modo di vedere quel baluardo sul quale i compratori di euro torneranno ad affacciarsi numerosi.
Andando sull'EUR/GBP notiamo anche qui come il breakout del supporto dinamico di area 0,88 offerto dalla media mobile a 200 giorni ha favorito una impressionante accelerazione nel ribasso. A questo punto per la sterlina l’ambizione di 0,83 non sembra impossibile da soddisfare. Anche qui però ritroviamo una soglia tecnica di tutto rispetto visto che il range che racchiude il cross dal 2016 da queste parti trova la sua parete inferiore invalicabile. Almeno finora.