Poco più di un mese fa in questo articolo avevo invitato alla prudenza sul real brasiliano. Una serie di fattori facevano pensare alla necessità di rifiatare da parte della divisa sudamericana dopo una corsa sfrenata. È giunto il momento di rientrare short su USD/BRL?
La rottura dei supporti di zona 4,8 avrebbe dato il via ad un cambio di tendenza molto interessante per tutte le local currency ad alto rendimento. La prospettiva di uno stop nella politica monetaria di rialzo dei tassi locale combinata alle preoccupazioni per una recessione globale hanno però alimentato gli acquisti sul cambio, riportandolo nella parte alta di un range che da marzo 2020 sta accompagnando il cambio.
Con la formalizzazione di un doppio minimo, USD/BRL è tornato a ridosso di quella zona di 5,6/5,7 che difficilmente in questa fase pre elettorale verrà violato al rialzo: la reazione della scorsa settimana con il ritorno a 5,2 lo conferma. Per chi scommette sul proseguimento del trading range si aprono interessanti prospettive di ricopertura sul real con un potenziale repricing, sempre che la resistenza a 5,6/5,7 riesca a reggere. Il primo test è stato positivo: anche per il futuro questa zona è da considerare l’ideale stop loss di una strategia short.
Brasile: cosa dice il quadro macroeconomico?
Andando ai fondamentali macroeconomici, la bilancia delle partite correnti in deficit a marzo ha invertito la sua tendenza alimentata dai flussi dagli investitori esteri, che stanno continuando a supportare gli asset brasiliani. In attesa delle elezioni di ottobre, l’andamento delle commodity di questo 2022 sembra scongiurare una recessione che tassi di interesse in doppia cifra facevano temere come possibile.
Vale la pena ricordare che assieme alla lira turca, il real continua ad essere una delle valute più colpite dalla svalutazione in termini di cambio effettivo reale (quindi che tiene conto dell’inflazione) degli ultimi anni. Ecco perché le fasi di debolezza vanno sempre seguite con attenzione per eventuali ingressi lunghi sul real.
Il sentiment eccessivamente benigno e l’analisi tecnica con l’interessamento dei supporti di lungo periodo erano due fattori in grado di spingere più in basso il real nel breve termine. Intanto in Brasile si cominciano a intravedere gli effetti della politica monetaria sui prezzi al consumo. Nell’ultimo mese l’inflazione è scesa dal 12% all'11,4% con il consenso espresso da Bloomberg che vede praticamente dimezzata l’inflazione a 12 mesi. Questo dipingerebbe uno scenario bullish per i bond brasiliani e, fino a quando i tassi reali rimarranno positivi, anche per il real.