Nelle scorse sedute, le quotazioni dell'EUR/USD hanno di recente aggiornato i minimi dal 10 luglio 2020, arrivando a segnare 1,12634 nella giornata di ieri. Questa discesa è in gran parte dovuta all’idea che gli investitori hanno sulle politiche monetarie accomodanti della Banca Centrale Europea.
Infatti, a differenza della Federal Reserve e della Bank of England che hanno intenzione di alzare i tassi di interesse nel corso del prossimo anno, la BCE non è della stessa idea. L'istituto guidato da Christine Lagarde si oppone alle aspettative del mercato secondo cui anche in Europa verrà aumentato il costo del denaro.
BCE: l'inflazione è transitoria, difficile pensare a politiche restrittive
Dalle ultime dichiarazioni degli esponenti dell'Eurotower emerge che un inasprimento della politica monetaria per frenare l’inflazione potrebbe soffocare la ripresa dell’Eurozona. L'idea è che i fattori che spingono i prezzi al rialzo svaniranno nel corso del 2022.
Gli ultimi dati economici del Vecchio Continente hanno mostrato un rimbalzo del PIL del +2,2% nel terzo trimestre 2021, mentre l'indice dei prezzi al consumo ad ottobre si è attestato al 4,1% a ottobre, il più alto da luglio 2008.
Questa divergenza tra le diverse politiche monetarie di Europa e America si sta riversando sul cambio EUR/USD. Tutto dipenderà quindi dalle prossime mosse delle Banche centrali e di come reagiranno nei confronti dell’inflazione che avanza incontrollata, specie in territorio statunitense.
EUR/USD: analisi tecnica e livelli di trading
Guardando il grafico del cambio EUR/USD possiamo subito notare come, dai massimi del gennaio 2021 sia iniziato un trend ribassista che ha creato una serie di massimi e minimi decrescenti. La discesa dei prezzi ha progressivamente aumentato la sua velocità dopo la discesa al di sotto del supporto a 1,16. Dal 10 al 17 novembre 2021, le candele sono state tutte ribassiste, con un aumento della volatilità che ha portato ad una perdita del 2,3% per le quotazioni.
Le quotazioni veleggiano ora in zona 1,13, intorno che aveva già fatto da resistenza in passato e che ora potrebbero fungere da supporto. Da un punto di vista operativo si potrebbe attendere una conferma del rimbalzo. Viceversa, una rottura al ribasso degli attuali sostegni potrebbe provocare un'ulteriore indebolimento dei corsi fino alla soglia psicologica di 1,12.