Le tensioni nel settore delle valute digitali si intensificano sempre di più, con il prestatore crittografico Celsius che ha interrotto i prelievi dei clienti e i trasferimenti tra conti. L'azienda, che è una delle più grandi piattaforme di prestito di criptovalute del modo, ha motivato la decisione citando "condizioni di mercato estreme".
Il colpo è stato notevole negli asset digitali, con Bitcoin che è crollato fino a sotto 24.000 dollari, come non succedeva da dicembre 2020, e tutto il settore delle criptovalute che è sceso sotto i 1.000 miliardi di capitalizzazione. L'ondata delle vendite è iniziata nel fine settimana, quando una parte dei trader ha avvertito le preoccupazioni che le turbolenze di mercato potessero mettere in serio pericolo la capacità di Celsius di far fronte alle richieste di riscatto da parte degli investitori.
Criptovalute: Celsius cede all'evidenza
Attraverso la piattaforma Celsius, gli investitori hanno la possibilità di prestare i propri token come forma di garanzia per altri progetti, ottenendo un rendimento annuale fino al 17%. Negli ultimi tempi il valore degli asset depositati però è sceso notevolmente, raggiungendo 12 miliardi di dollari dagli oltre 24 miliardi di dicembre dello scorso anno. La motivazione sta nel fatto che molti sono rimasti traumatizzati dai crolli di TerraUSD e Luna, pertanto hanno limitato l'esposizione al rischio.
Lo scorso anno Celsius ha raccolto 400 milioni di dollari in un round di finanziamento azionario guidato dal secondo fondo pensione canadese Caisse de dépôt et placement du Québec, e dal fondo WestCap. Nel frattempo le Autorità di regolamentazione del Texas e del New Jersey avevano iniziato a esaminare il settore dei prestiti crittografici, affermando che i conti Celsius in realtà rappresentano un'offerta titoli non registrata.
Ora è arrivata la sospensione dei prelievi che allarma i clienti, dopo che per giorni la società aveva cercato di respingere le accuse su questo piano. Celsius si è dovuta però arrendere all'evidenza, anche se ha comunicato che la mossa va a beneficio dell'intera comunità, perché ha l'intento di stabilizzare la liquidità e le operazioni mentre si adottano misure per preservare e proteggere i beni.
Criptovalute: il mercato ha paura dell'inflazione
Un altro fattore che ha colpito al cuore il mercato delle criptovalute è stata l'inflazione americana, che venerdì scorso ha raggiunto l'8,6%, oltre le attese degli analisti all'8,3%. Per tanto tempo i più grandi sostenitori delle valute digitali hanno parlato di Bitcoin e altre monete virtuali come asset in grado di proteggere dall'inflazione grazie ai loro rendimenti. In realtà si sta vedendo che, da quando i prezzi al consumo hanno iniziato la loro lunga fase rialzista, per le criptovalute è stato un calvario.
Si è scoperto, in sostanza, come esse seguono l'andamento delle attività più rischiose come le azioni, con in aggiunta una volatilità maggiore. Jeff Mei, chief marketing officer presso il fornitore di tecnologia blockchain ChainUP, ha affermato che in una situazione di svendita di mercato, le prime a essere vendute sono proprio le criptovalute rischiose e altamente liquide.
Secondo Markus Thielen, chief investment officer di IDEG Asset Management Ltd, il sell-off si è intensificato quando il mercato ha recepito i commenti del Presidente della
Federal Reserve Jerome Powell, che ha affermato il mese scorso che
la Banca Centrale si sarebbe mossa in maniera più aggressiva senza un chiaro rallentamento dell'inflazione.
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