Bitcoin è riconosciuto come il market-mover principale del mercato delle criptovalute, spesso gli operatori osservano le sue variazioni di prezzo per comprendere le possibili evoluzioni di prezzo dell’intero comparto. Ma cosa succede se a un setup fondamentalmente negativo si aggiunge un sentiment particolarmente bearish?
La risposta è che il mercato, anche se non guidato dai fondamentali effettua delle correzioni o nel caso peggiore, inizia una stagione di ribassi senza precedenti. Soprattutto in considerazione del fatto a che il 10 novembre 2021 abbiamo registrato i massimi storici di bitcoin e oggi dopo solo 181 giorni ci interroghiamo sulla capacità della criptovaluta per eccellenza di poter fungere davvero come riserva di valore. Ciò che accadrà nei prossimi mesi potrebbe segnare un punto di svolta nel modo in cui studiamo il comparto criptovalute e getteremo le basi per l’evoluzione del prezzo dei prossimi due anni, che ricordiamo essere precedenti all’halving del 2024.
Nell’ultima settimana la paura si impossessa del sentiment degli operatori in criptovalute. Il Crypto Fear & Greed Index è sceso il 10 maggio 2022 al preoccupante valore di 10. Ricordiamo che l’indice assume valore 0 nel caso di estrema paura e 100 nel caso dell’euforia di una bull-run. In ambo i casi, gli operatori non professionali saranno maggiormente inclini a effettuare trades maggiormente guidati dall’emotività piuttosto che dalla razionalità. È l’inizio di un periodo di bear market o presto proseguiremo la fase di lateralizzazione iniziata l’8 gennaio 2022?
Fig. 1 Evoluzione della serie storica della “Crypto Fear & Greed Index”. Fonte: https://alternative.me/crypto/fear-and-greed-index/
La correzione di prezzo a ribasso del -23,57% iniziata il 5 maggio scorso non è altro che la concretizzazione di un testa e spalle ribassista che ha contraddistinto gli ultimi tre mesi del 2022. Dal grafico, si può osservare che il Visible Range Volume Profile suggerisce che il point of control, ovvero il prezzo nell’order book di bitcoin con il più alto numero di volumi, è posto a 39.022 dollari (Figura 2). Un supporto di fondamentale importanza è altresì rappresentato dal livello di prezzo 29.777 dollari.
Fig. 2 Analisi del Point of Control di bitcoin. Fonte: TradingView
Dall’analisi dei ritracciamenti di Fibonacci è possibile confermare la rilevanza del point of control individuato nel grafico precedente (Figura 3). Di fatti, il 23,6% è posto in corrispondenza dei 38.772,65 dollari. Al momento, questo valore rappresenta una resistenza rilevante da considerare nella valutazione dell’evoluzione del prezzo di bitcoin per i mesi a venire. Anche la banda di Bollinger centrale, calcolata come media mobile semplice a 20 periodi (nel grafico di colore arancione scuro), si attesta in un intorno dei 37.500 dollari.
Fig. 3 Analisi Ritracciamenti di Fibonacci. Fonte: TradingView
Possiamo concludere che i possibili scenari sono sostanzialmente due:
- Ritorno alla media: l’acquisto di grandi volumi da parte delle whales consentirà al prezzo di bitcoin di riassestarsi in un range di prezzo compreso tra i 36.000 e i 39.000 dollari circa;
- Inizio del bear market: i mercati finanziari in generale presentano una struttura frattale. I time-frame di lungo e lunghissimo periodo tendono a ricopiare la struttura individuata in quelli più brevi. Questo fenomeno fa si che un movimento osservato su un grafico a 4 ore ad esempio potrebbe propagarsi sul grafico settimanale e mensile. Seguendo questa ipotesi dovremmo aspettarci la formazione di un testa e spalle ribassista nel grafico settimanale di bitcoin (Figura 4).
Se l’ipotesi rappresentata in figura 4 si dovesse verificare il ribasso di prezzo sarebbe di una tale entità che ripoterebbe il prezzo di bitcoin ai prezzi del 2019 (intorno a quota 20.000 dollari). Di fatti, il livello di Fibonacci immediatamente successivo ai 28.842 dollari è rappresentato dal supporto 19.337 dollari. Un tale ribasso comporterebbe una totale riconsiderazione del ruolo di bitcoin come riserva di valore, almeno in un’ottica di medio termine. Si ricorda che i meccanismi deflattivi tipici della blockchain non precludono alla possibilità di ulteriori riprese di valore.
Si osserva che il Relative Strength Index non è sceso sotto i 30 punti nel time-frame settimanale, dando adito a potenziali futuri ribassi (figura 4). Di maggior rilievo al momento è il segnale fornito dall’indicatore Aroon. Quest’ultimo evidenzia l’inizio di una fase ribassista ma non c’è ancora momentum a ribasso, nelle prossime settimane un eventuale incrocio dell’Aroon down (linea rossa) sotto l’Aroon Up (linea verde), potrebbero decretare l’inizio di un periodo di lateralizzazione e il concretizzarsi dello scenario di ritorno alla media. Diversamente, se l’Aroon down dovesse rimanere a 100% e l’Aroon up a 0%, la probabilità di conclusione del testa e spalle sul grafico settimanale incrementerebbe sensibilmente.
Fig. 4 Analisi Ritracciamenti di Fibonacci Settimanale. Fonte: TradingView
Concludiamo l’analisi con lo studio della dominance di bitcoin (linea arancione), della capitalizzazione delle altcoin (linea bianca) e quella di ethereum (linea azzurrina). Da inizio 2022 si osserva una costante contrazione della capitalizzazione delle criptovalute alternative a bitcoin, mentre questo presenta un andamento lateralizzante (Figura 5). Tuttavia, fatta 100 la dominance di bitcoin al primo gennaio 2022, al 10 maggio il dato è stazionario a 100,15. Tale andamento giustifica l’esistenza di una fase di lateralizzazione ed esclude la possibilità che i movimenti di mercato osservati nei primi 4 mesi dell’anno in corso siano da imputare a un bear market.
Fig. 5 Analisi della dominance. Fonte: TradingView
Per approfondire gli indicatori utilizzati in questo articolo vi rimando alla sezione Academy del nostro sito web:
Buon trading