Un'altra pioggia di vendite si è abbattuta su Bitcoin nel fine settimana, con la principale criptovaluta che è crollata a 33.500 dollari, al di sotto della metà del picco massimo raggiunto a novembre 2021 a 68.990 dollari. Cosa abbia innescato il violento declino probabilmente riflette l'ampio sell-off sui mercati azionari una volta che gli investitori si sono messi in fuga dagli asset più rischiosi.
I mercati stanno prezzando ormai la
politica monetaria estremamente aggressiva da parte della Federal Reserve, che nell'ultima riunione periodica ha alzato i tassi di interesse di mezzo punto percentuale. È durata veramente poco l'euforia del mercato all'annuncio del Governatore
Jerome Powell che la Fed non avrebbe alzato di tre quarti di punto il costo del denaro a giugno, con Bitcoin che temporaneamente aveva varcato la soglia dei 40.000 dollari. In realtà gli operatori hanno dato un significato diverso a tale input, ossia che la Banca Centrale statunitense effettuerà una
serie di rialzi da mezzo punto senza sosta, almeno fino a quando l'inflazione non tornerà sotto controllo.
Le dinamiche crittografiche, in perfetta armonia con quelle azionarie, confermano ancora una volta come la correlazione tra le 2 tipologie di asset sia molto stretta e poco si addica la funzione che era stata data a Bitcoin di copertura dall'inflazione o di bene rifugio nei momenti di turbolenza dei mercati.
Bitcoin: MicroStrategy potrebbe finire in margin call
La crisi di Bitcoin rischia di avere effetti deleteri nei confronti di alcune società come MicroStrategy che hanno puntato senza esitazioni sulla valuta digitale. La società di software la scorsa settimana durante la trimestrale ha affermato che, se il prezzo di Bitcoin scenderà a 21.000 dollari, l'azienda potrebbe finire in margin call.
Due mesi fa la compagnia guidata da Michael Saylor ha ricevuto un prestito garantito da Bitcoin da Silvergate Bank per 205 milioni di dollari, con lo scopo di acquistare ancora più valuta virtuale. Alla fine dello stesso mese MicroStrategy possedeva la criptovaluta per un controvalore di 5,9 miliardi di dollari.
Phong Le, Chief Financial Officer dell'azienda, ha affermato che la società potrebbe contribuire con più bitcoin al pacchetto collaterale, quindi sarà molto difficile entrare davvero in margin call. Intanto le azioni MicroStratey hanno perso il 62% da quando a novembre scorso Bitcoin ha raggiunto il suo massimo storico, mentre dall'inizio dell'anno il titolo è in calo del 46%.
Bitcoin e il piano di Fidelity
Una mano a risollevare Bitcoin potrebbe arrivare da Fidelity in merito al piano pensionistico 401 (k). La società finanziaria ha in programma di dare ai datori di lavoro l'opzione di destinare nella criptovaluta una parte dei contributi dei lavoratori. L'iniziativa però per il momento non sembra aver riscosso troppo successo, in quanto in un recente sondaggio tra gli sponsor del piano solo il 2% ha affermato di prendere in considerazione l'aggiunta di criptovalute nel 401 (k).
La più forte preoccupazione deriva dal fatto che i datori di lavoro potrebbero anche essere citati in giudizio per aver offerto un investimento volatile come Bitcoin. Il Dipartimento del Lavoro USA al riguardo potrebbe esercitare grandi pressioni sul settore. A marzo ad esempio ha affermato che i gestori dovrebbero aspettarsi di essere interrogati per spiegare come l'inserimento di Bitcoin nei piani pensionistici si concili con i loro doveri fiduciari.
Il Congresso degli Stati Uniti si sta muovendo in proposito, ma la confusione ancora è tanta. Il senatore Tommy Tuberville la scorsa settimana ha riferito che sta preparando un disegno di legge che impedisca al Dipartimento del Lavoro di vietare Bitcoin nei piani 401 (k). Tuttavia, una legislazione di questo tipo incontrerebbe una montagna di ostacoli al Senato, dove alcuni esponenti come Elizabeth Warren hanno messo seriamente in dubbio il piano di Fidelity e sono pronti a dare battaglia.
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