È arrivata l'ora di comprare Bitcoin? Lasciando un attimino da parte i condizionamenti emotivi dettati dalla folle volatilità di questi giorni che ha portato la criptovaluta a schiantarsi sulla soglia dei 30.000 dollari, l'occasione potrebbe essere ghiotta.
A sostenerlo sono soprattutto i fan della blockchain come Cathie Wood che, nel marasma generale, ha addirittura azzardato una previsione audace: Bitcoin arriverà a 500.000 dollari. Non è la sola comunque tra i grandi personaggi a lanciare l'ennesimo endorsement verso la valuta digitale, anche in un momento delicato come questo..
Anche Mike Novogratz, il miliardario investitore che ha fondato Galaxy Digital, società d'investimenti in criptocurrency, ha stimato un prezzo di 100.000 dollari per il token. In un tweet di due giorni fa Novogratz ha mostrato un'immagine che rappresentava un portafoglio gonfiato di criptovalute, aggiungendo che riprenderà ad acquistare una volta terminata la fase di vendita sul mercato.
Mentre Michael Sonneshein, CEO di Grayscale Investments, ha twittato che è ora di comprare inserendo l'immagine di un carrello della spesa. Lo stesso Elon Musk, nel suo controverso teatrino di questi giorni, alla fine ha fatto sapere che terrà tutte le partecipazioni in Bitcoin ancora in portafoglio.
Bitcoin: perché gli investitori sono preoccupati
Se queste manifestazioni di "affetto" nei confronti della principale criptovaluta possono incoraggiare quel tanto che basti gli investitori indecisi, ancora nel mercato regna la paura. In molte persone avanza il dubbio che la festa possa essere giunta al termine e magari esse rimangono in una posizione di attesa per vedere come sarà la tendenza nei prossimi giorni.
Al di là dei tweet contraddittori di Musk, sono altre le cose che sullo sfondo preoccupano gli operatori. La presa di posizione di una grande potenza come la Cina, per quanto meno netta rispetto a quanto filtrato dalle prime indiscrezioni di stampa, potrebbe accendere un campanello d'allarme. Altri Paesi infatti potrebbero seguire le orme di Pechino, tanto più quanto il grande successo della blockchain rappresenti una minaccia per le proprie valute domestiche.
Da altre Autorità mondiali non sono arrivati proprio attestati di stima nei confronti di Bitcoin e simili, anzi. Christine Lagarde ha ribadito ancora una volta che le criptovalute potrebbero agevolare le attività illecite e finanziare il terrorismo.
Nemmeno di sponda americana sembrano nutrirsi grandi simpatie per le monete virtuali. Se in questo momento Jerome Powell ha una grande matassa da dipanare con l'inflazione che tartassa i mercati, il Segretario del Tesoro Janet Yellen non ha nascosto le stesse preoccupazioni della numero uno della Banca Centrale Europea.
Bitcoin: 3 motivi per comprare ora
Tenuto conto di tutto questo, tuttavia ci sono almeno 3 valide ragioni per rischiare qualcosa e acquistare Bitcoin. In primis, la questione ambientale sollevata da Elon Musk potrebbe non avere l'impatto temuto, semplicemente perché andrebbe ridimensionata. Secondo i dati ufficiali dei più importanti istituti di ricerca, Bitcoin è in realtà meno energivoro dell'oro nel processo di estrazione. Eppure la crypto, con il crollo del 50% dai massimi, ha perso in poche settimane quanto il metallo giallo ha fatto in 4 anni. Questi eccessi potranno essere annullati quando il mercato realizzerà in via del tutto naturale certe discrepanze.
Anche la faccenda che riguarda la Cina potrebbe essere fuorviante. Il Dragone sta progettando lo Yuan digitale e quindi combatterebbe con ogni mezzo qualunque forma di finanza decentralizzata in materia. Quindi non è detto che altri Paesi seguano l'esempio allo stesso modo e con la stessa intensità.
Infine, occorre tener presente che sono stati soprattutto gli investitori al dettaglio, in preda al panico, a far precipitare le quotazioni di Bitcoin. In molti casi le posizioni sono state liquidate in automatico perché i trader non sono riusciti a coprire l'esposizione con la marginazione, dal momento che veniva utilizzata la leva finanziaria. Gli istituzionali viceversa hanno per lo più mantenuto intatte le posizioni e anzi alcuni come Microstrategy le hanno aumentate approfittando del crollo.