Nonostante il crollo del Bitcoin, che ha portato le quotazioni della regina delle criptovalute dai massimi assoluti in area 65.000 dollari agli attuali 35.000 dollari, vi è ancora un grande interesse per la criptovaluta a maggior market-cap (clicca qui per conoscere le prime 10 criptovalute per capitalizzazione di mercato).
Se fino a qualche anno fa il Bitcoin era considerato come una valuta misteriosa, sconosciuta ai più, e spesso fonte anche di vere e proprie frodi, oggi è uno strumento ben più consolidato che giorno dopo giorno si afferma sempre più nel mondo retail e che si propone come vera e propria asset class per gli operatori istituzionali.
Sull’onda di una domanda crescente da parte degli investitori retail e istituzionali, le grandi banche internazionali hanno iniziato a rivalutare l’ecosistema blockchain: dal 2018 Morgan Stanley offre prodotti di investimento basati su questa tecnologia, l’anno dopo JPMorgan Chase ha introdotto la propria criptovaluta JPM Coin, anche Goldman Sachs si sta muovendo, mentre un centinaio di istituti hanno testato i pagamenti istantanei mediante Ripple e le Banche centrali stanno accelerando sulle Central Bank Digital Currency (CBDC), in particolare la BCE con il suo Euro Digitale.
Criptovalute: cresce l’interesse dei grandi investitori e delle banche
Attorno alle criptovalute si sta registrando un interesse crescente che è stato in qualche modo consacrato anche dall’adozione di PayPal, Tesla di Elon Musk e altre realtà imprenditoriali che stanno cercando di integrare il mondo delle valute digitali al proprio business tradizionale.
Proprio per questo gli istituti bancari hanno un’opportunità davanti con un ventaglio di possibili offerte che vanno dai servizi di scambio delle valute a quelli di custodia di asset digitali, dai sistemi di facilitazione degli investimenti alle transazioni di criptovalute.
Aumenta infatti l’interesse per le valute digitali da parte di clienti retail, di fondi e investitori istituzionali, di fronte a un’innovazione dirompente nel settore finanziario, con nuovi modi di gestire pagamenti, ma anche gli investimenti e i risparmi.
In passato, gran parte della comunità Bitcoin era solita affermare: "Compra Bitcoin, lascia i bancari". Ma ora che i grandi colossi finanziari come Goldman Sachs, Morgan Stanley, BNY Mellon, State Street, Deutsche Bank e altri stanno entrando nello spazio delle criptovalute, forse dovremmo dire di rimanere con le banche tradizionali, ma anche con il Bitcoin. Goldman Sachs, prima su tutte, ha di recente reso noto di aver creato un nuovo gruppo che si dedicherà al trading in criptovalute.
Mentre il rinnovato coinvolgimento delle banche potrebbe dare una spinta a bitcoin e le altre criptovalute, sarà anche una spinta per le banche stesse. Non solo genereranno entrate maggiori addebitando ai clienti commissioni di intermediazione e servizi di custodia, ma probabilmente svilupperanno le proprie piattaforme basate sulla blockchain che saranno in grado di fornire maggiore efficienza e nuovi affari.
Il ban di FCA a Binance non ferma Deutsche Boerse e Fidelity
Mentre la Financial Conduct Authority (FCA), l’Autority di regolamentazione dei mercati finanziari inglese, ieri ha annunciato di aver vietato a Binance Markets Ltd di svolgere qualsiasi attività regolamentata nel Regno Unito (clicca qui per scoprire perché), Deutsche Boerse oggi ha annunciato l'acquisizione di una partecipazione di due terzi nella società svizzera Crypto Finance, per espandere l'offerta del gruppo di asset digitali.
L'operatore di borsa tedesco al momento non ha fornito dettagli del prezzo di acquisto, ma lo ha stimato leggermente sopra i 100 milioni di franchi svizzeri. Il fondatore Jan Brzezek continuerà a ricoprire il ruolo di CEO di Crypto Finance, insieme agli altri attuali membri del management team.
Nel frattempo, sempre oggi è emerso che Tp Icap, la principale società di intermediazione del mondo, lancerà piattaforma trading in criptovalute con Fidelity Investment e l'unità di digital asset custody di Standard Chartered.
La piattaforma, che sarà lanciata nella seconda metà dell'anno, all'inizio permetterà di scambiare Bitcoin, mentre Ethereum sarà aggiunta in un secondo momento. Tp Icap, insieme a Fidelity Digital Assets e Zodia Custody, lanciata dalla sezione dei capitali di rischio di Standard Chartered e Northern Trust a dicembre, sta cercando di rendere il trading di criptovalute simile a quello di asset tradizionali come titoli, obbligazioni e valute.
La piattaforma offrirà anche un'infrastruttura post-trade, con un network di depositari di asset digitali e con esecuzione e regolamento separati, cosa che viene vista come la chiave per un maggior coinvolgimento degli investitori avversi al rischio nel mercato in continua affermazione delle criptovalute.
Ma quindi, come sono posizionate al momento le più grandi banche internazionali? Quali servizi offrono alla loro clientela? Vediamo come sono posizionate i primi dieci colossi finanziari sul mondo delle criptovalute.
Criptovalute: come sono posizionate le 10 più grandi banche?
Come sono posizionate al momento i colossi finanziari sul mondo delle criptovalute? Quali servizi offrono alla loro clientela? Vediamo come sono posizionate le prime 10 grandi banche del mondo: JP Morgan Chase, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Citigroup, Bank of America, Credit Suisse, Deutsche Bank, BNP Paribas, HSBC e UBS.
Banche |
Prodotti criptovalutari per clienti facoltosi |
Cripto futures trading |
Cripto spot trading |
Custodia di criptovalute |
JPMorgan Chase |
Sta considerando |
Si |
No |
No |
Goldman Sachs |
Sta considerando |
Si |
No |
Sta considerando |
Morgan Stanley |
Si |
Si |
Sta considerando |
Sta considerando |
Citigroup |
Sta considerando |
Sta considerando |
Sta considerando |
Sta considerando |
Bank of America |
No |
Si |
No |
No |
Credit Suisse |
No |
No |
No |
No |
Deutsche Bank |
No |
No |
No |
Sta considerando |
BNP Paribas |
No |
No |
No |
No |
HSBC |
No |
No |
No |
No |
UBS |
Sta considerando |
No |
No |
No |
Dalla tabella precedente, fonte Bloomberg News al 18 giugno 2021, si può notare che per il momento solo Morgan Stanley consente prodotti criptovalutari ai clienti più facoltosi. JPMorgan Chase, Goldman Sachs, Citigroup e UBS stanno tuttavia considerando questa attività.
Per quanto riguarda la negoziazione di prodotti derivati, in particolare contratti futures, al 18 giugno scorso solo JPMorgan Chase, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Bank of America consentono il trading su criptovalute.
Citigroup sta valutando. Circa la negoziazione spot solo Morgan Stanley e Citigroup stanno considerando questa attività. Secondo Bloomberg News al momento nessuna grande banca consente la custodia di criptovalute, anche se Goldman Sachs, Morgan Stanley, Citigroup e Deutsche Bank ci stanno pensando.