L'inflazione è la più grande minaccia per i mercati finanziari. Lo afferma Paul Tudor Jones, il miliardario gestore dell'hedge fund Tudor Investment in un'intervista rilasciata alla CNBC. Il guru della finanza ritiene che la crescita dei prezzi rappresenti la morte assoluta nella tradizionale struttura del portafoglio d'investimento 60% di azioni e 40% di obbligazioni.
Jones cala una sentenza impietosa nei confronti della Federal Reserve definendo la sua politica monetaria come la più inappropriata della sua storia, con Jerome Powell forse inadatto a ricoprire il ruolo di Governatore.
Paul Tudor Jones: la Fed alimenta l'inflazione
Nell'ultimo verbale del FOMC pubblicato il mese scorso, la Banca centrale ha previsto che nel 2022 l'inflazione tornerà sotto il 2%, ribadendo quindi il concetto di temporaneità riguardo la recente impennata dei prezzi. Ricordiamo che nel mese di agosto l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 5,4% su base annua, registrando il più grande aumento annuale da 13 anni.
Per il 67enne di Memphis l'inflazione non è affatto un fenomeno transitorio, perché le migliaia di miliardi di dollari di stimolo fiscale e monetario daranno ancora più forza nel lungo termine alla crescita dei prezzi. La Fed e il Governo USA insieme hanno iniettato circa 9.000 miliardi di dollari nel sistema economico tramite gli stimoli fiscali e monetari, ossia 3.500 miliardi in più rispetto alla norma.
Questo denaro per Jones può riversarsi in azioni, criptovalute e nei consumi reali, quindi per tale motivo l'inflazione persiste e continuerà ad aumentare ancora nei prossimi mesi. Bisogna aggiungere che in questo periodo non aiuta molto la situazione sul fronte energetico che si sta vivendo in Cina e in Europa, che ha spinto i prezzi delle materie prima a livelli esorbitanti.
Paul Tudor Jones: scommettere sulle criptovalute
Il modo migliore per coprirsi dall'inflazione è scommettere sulle criptovalute secondo Jones, che ha manifestato una preferenza rispetto alla copertura tradizionale dell'oro. A suo giudizio, i mercati finanziari stanno entrando sempre più in un mondo digitalizzato e quindi la visione in rapporto a certe variabili reali deve essere diversa.
Le affermazioni del trader che aveva previsto il crollo di Wall Street dell'87 assumono ancora più rilevanza dal momento in cui Bitcoin ha raggiunto il nuovo record storico a 66.967 dollari, in scia dell'approvazione della Securities and Exchange Commission del primo ETF future su Bitcoin che ha iniziato a scambiare sul mercato mercoledì 20 ottobre.
Il fondatore e direttore degli investimenti di Tudor Investment Corp. non va molto per il sottile anche quando parla di reddito fisso, che ritiene un'opzione da evitare assolutamente con prezzi così alti e tassi così bassi. Mentre non disdegna le azioni, con i multipli però che potrebbero essere compressi se la Fed si muovesse in modo da affrontare sul serio l'inflazione.