L’unico vero movimento che ha influenzato la mia attività questa settimana è il crollo del Bitcoin e di tutto il comparto criptovalutario. Voglio focalizzare la stesura di questo pezzo sulla grande volatilità che ha segnato le valute virtuali negli ultimi giorni e su come ho affrontato personalmente questa situazione estrema.
Prima di tutto ci tengo a ribadire che la mia visione di lungo periodo sulla prima valuta digitale per capitalizzazione è 100% rialzista, e sono anche convinto che il Bitcoin raggiungerà quotazioni elevate solo grazie a settimane come quella appena trascorsa, che tolgono i corsi dall’empasse che aveva caratterizzato le ultime settimane per partire alla volta di un nuovo record.
Partendo da questa idea lo reputo un ottimo asset di investimento ma anche un buon sottostante per il trading, se fatto con il giusto controllo del rischio in quanto giornate come queste spazzano via ogni trader che abusa della leva finanziaria senza riuscire ad indovinare la direzione corretta del movimento.
Diario di trading: come è andata la scorsa settimana
Entrando nel vivo racconto le sensazioni e le idee operative che ho messo in atto durante queste giornate. Per prima cosa già dalla scorsa domenica avevo notato una debolezza prevalente per il Bitcoin, che era nettamente meno tonico del solito e non riusciva a recuperare in poche ore il terreno perduto. La settimana è iniziata con la valuta digitale sotto i 45.000 dollari, un segnale preoccupante per la mia operatività: questo mi ha portato a cambiare in corsa la mia strategia.
Al posto di acquistare a 48.000 dollari, ho effettuato gli acquisti a 45.000 dollari, ma con metà della size predeterminata e mi sono tenuto il restante 50% per un acquisto in zona 40.000-41.000 dollari. Se i prezzi avessero raggiunto questa zona, avrei intuito che sarebbe stata un'ottava da giocare in difesa, volta a limitare i danni piuttosto che pensare a grandi profitti.
Mercoledì mattina viene eseguito il long appena sopra 40.000 dollari e in poche ore il prezzo crolla fino a toccare i 30.000 dollari per pochi minuti. Non avendo usato leva finanziaria sono riuscito a sopportare e superare il forte drawdown derivato da questo flash crash. Mentre il prezzo scendeva sotto i 35.000 dollari stavo seguendo un meeting in ufficio, ma avevo già deciso a priori cosa fare in caso di crollo repentino: 4 ordini di acquisto tra 30.500 e 33.500 dollari.
Nonostante i problemi sui prezzi delle quotazioni nei principali broker durante quei minuti 3 dei 4 ordini sono entrati con size identica ai due acquisti a 40.000 e 45.5000 dollari. Onestamente non ero sicuro che 30.000 dollari fosse il supporto, motivo per cui mi ero tenuto ancora qualche cartuccia in caso di crollo più profondo.
Passato il momento critico i prezzi hanno iniziato a recuperare e mi sono dato 40.000 dollari come target per chiudere tutte le posizioni, ma non sono riuscito a rispettarlo e a 37.600 dollari circa ho chiuso i 3 long, rimettendo gli ordini pendenti agli stessi prezzi. Il giorno dopo ho chiuso a 42.000 dollari le altre due, poco sotto la pari.
Nel complesso è stato un trade abbastanza profittevole, con punte di volatilità che sono stato in grado di gestire solo ed esclusivamente perché non ho utilizzato la leva finanziaria per questo asset. Per fortuna che ho deciso di azzerare la posizione perché venerdì nel tardo pomeriggio i prezzi hanno di nuovo iniziato a perdere terreno e in zona 38.000 e 36.000 dollari ho optato per due long che ho ancora aperti.
Inoltre, in un’ottica di lungo periodo ho acquistato in maniera costante per tutta la settimana size da investimento e non da trading, ovviamente con orizzonte temporale di lungo e lunghissimo periodo. Questo è nettamente lo storno più forte in valore assoluto nella storia delle criptovalute e il più importante in termini percentuali di questa bull run, ma credo che il Bitcoin non abbia ancora finito la benzina durante questa fase rialzista.
Ma quali sono state le motivazioni del crollo? Vediamone alcune:
Io credo che tutte le motivazioni appena citate abbiano dato inizio alle vendite, ma in aggiunta a questo vanno considerate le ultime grosse vendite in area 55.000-60.000 dollari di alcuni grossi istituzionali (chiamati “balene”) e i margin call degli investitori retail che con un crollo del 30% in 24 ore ha probabilmente azzerato le posizioni della maggior parte dei trader rialzisti esposti a leva verso Bitcoin.
Per quanto riguarda le operazioni annunciate la settimana scorsa riassumo come sono andate:
- Bitcoin: ne ho parlato ampiamente;
- EUR/USD: lo short è andato in leggero guadagno, segnale entrato a 1,22 e chiuso a venerdì sera a 1,218;
- NASDAQ-100: Long in apertura, 1 sconfitta (lunedì), 3 vittorie (martedì-mercoledì-giovedì), nulla di fatto venerdì.
Nel complesso quella trascorsa è stata un'ottima settimana dal punto di vista del profitto ed anche dal punto di vista didattico: fa bene ogni tanto vedere questi movimenti e ricordare a noi stessi le onde che possiamo trovare quando decidiamo di navigare i mercati.
Diario di trading: le strategie operative della settimana
Per la settimana del 24 Maggio ho deciso quanto segue:
- Short EUR/USD: entrata 1,22300 con stop a 1,22800 e target bello ambizioso 1,21000
- Short DAX: sia scalping in apertura che settimanale. Confido in uno storno del principale indice di Borsa tedesco fino a a zona 15.100 punti;
- Long Bitcoin: ho già due long in essere a 36.000 e 38.000 dollari e altri buy limit tra 30.000 e 33.500 dollari; target 44.000 dollari per il breve;
Buon trading a tutti!