Il cambiamento repentino della politica monetaria da parte della
Federal Reserve ha in buona parte colto di sorpresa gli analisti, che avevano stimato
utili per il 2022 probabilmente troppo alti per le società quotate a Wall Street. Il 2021 è stato un anno stellare sotto questo profilo, grazie alla ripresa post-pandemica che ha fatto impennare la domanda e spinto in alto i guadagni delle aziende anche al di là delle più rosee previsioni. Sulla base della forza dei risultati trimestrali e delle guidance delle società, gli analisti hanno fatto le loro proiezioni, senza fare i conti con un'
inflazione dilagante e con la mossa conseguente di inasprimento monetario della Fed per cercare di frenarla.
Ora, con il maestrale della recessione che comincia a soffiare minaccioso, si è realizzato che le cifre sui profitti aziendali previsti siano fin troppo ottimistiche. Wall Street ha quindi cominciato ad abbassare le stime degli EPS. Nell'ultimo mese, infatti, gli utili per azione pronosticati per il 2022 dell'indice S&P 500 sono scesi dello 0,1%, anche se da inizio anno ancora siano in rialzo. In particolare, i settori finanziari, manifatturieri e dei beni di consumo discrezionali hanno visto una correzione delle stime al ribasso maggiori rispetto a quelle al rialzo. E anche le società hanno annunciato sforbiciate ai guadagni per il resto dell'anno.
Stime utili eccessive: i settori più colpiti
In alcuni settori però le proiezioni degli utili rimangono troppo elevate e questo potrebbe essere un problema per gli azionisti, i quali rischiano di restare delusi durante la pubblicazione delle prossime trimestrali. Uno di questi settori è quello dei beni durevoli e dell'abbigliamento. Secondo Morgan Stanley, la tendenza degli utili supera recentemente i 25 miliardi di dollari l'anno a livello globale, con riferimento al gruppo delle società dell'S&P 500. La media di lungo termine è di circa 20 miliardi di dollari.
Anche il settore delle automobili è molto a rischio, dove gli utili annuali hanno in tempi recenti registrato una tendenza di 35 miliardi di dollari, a fronte di quella di lungo termine intorno ai 20 miliardi di dollari. Per quanto riguarda i produttori di materiali, i profitti mostrano una tendenza recente di 70 miliardi di dollari, al di sopra di quella di lungo periodo di 45 miliardi di dollari.
Dan Eye, Chief Investment Officer di Fort Pitt Capital Group, ha affermato che occorra normalizzare la situazione, in quanto ancora vi è il riflesso del picco della domanda durante il periodo del Covid-19. "Ora sembra che gli analisti siano dietro la curva sull'aggiustamento delle stime sugli utili", osserva l'esperto.