In un mercato azionario contrassegnato da altissima volatilità, quest'anno gli investitori hanno trovato riparo nelle azioni che pagano dividendi. Se infatti si paragona il fondo quotato iShares Core High Dividend, che replica 75 titoli del genere, con l'S&P 500, si nota che nel 2022 le performance sono state diametralmente opposte. Il fondo è in guadagno, mentre il principale indice americano mostra perdite pesanti. Tra le figure di spicco dell'iShares Core High Dividend risultano: Exxon Mobil, che ha rendimento della cedola del 3,8%; Johnson & Johnson, che presenta un dividend yield del 2,5%; e Coca-Cola che rende il 2,7%.
Tutto quanto però è abbastanza anomalo, perché di norma gli investitori non si rivolgono ai titoli che garantiscono alti dividendi quando i tassi d'interesse salgono. Solitamente infatti, tassi in aumento riflettono un'economia in crescita, quindi gli operatori di mercato tendono a rinunciare ai pagamenti in contanti per puntare su quelle società che hanno delle potenzialità di profitto maggiore nel tempo.
Il problema è che
la situazione oggi è completamente diversa. I tassi non stanno salendo perché è in corso uno sviluppo economico, ma perché strozzature dell'offerta hanno mandato in orbita l'inflazione. Di conseguenza la
Federal Reserve ha dovuto intervenire celermente per arginare la dinamica rialzista dei prezzi al consumo. Anzi, tutti questi movimenti rischiano al contrario di
proiettare l'economia americana in una fase recessiva.
Azioni: ecco dove il mercato sta investendo
Alla luce di tutto questo gli investitori in azioni sono stati attratti da chi paga dividendi corposi, per avere nel breve termine un flusso di denaro costante che riesca in qualche modo a compensare le turbolenze del mercato. Le società che premiano gli azionisti con cedole alte sono soprattutto quelle energetiche, che negli ultimi tempi hanno potuto fregiarsi di profitti esorbitanti grazie al rally delle materie prime. Ma vi sono anche aziende operanti in settori come i servizi pubblici, le telecomunicazioni e i beni di prima necessità. Ciò si è reso ancora più evidente via via che si è verificato un allontanamento dai titoli legati alla crescita, che più di altri soffrono la politica aggressiva da parte della Banca Centrale americana.
Steve Chiavarone, senior portfolio manager e responsabile delle soluzioni multiasset presso Federated Hermes, ha affermato di non volere un rischio elevato, ma di puntare su aziende di cui si può aspettare che arrivi un dividendo. Anche gli analisti di Bank of America e di Goldman Sachs nelle ultime settimane hanno raccomandato ai clienti di investire sulle azioni che staccano dividendi, perché quasi tutte le altre parti del mercato sono diminuite quest'anno.
Megan Horneman, Chief Investment Officer di Verdence Capital Advisors, ha riferito che all'inizio del 2022 la società aveva una posizione di sovrappeso nei titoli value rispetto a quelli growth. E molti di tali titoli pagavano dividendi. La ragione è che le azioni value avrebbero profittato di un rimbalzo non appena la crescita economica avesse iniziato a rallentare. Così in realtà è stato e adesso Horneman comunica che non c'è alcuna intenzione di cambiare strategia.