Il balzo del costo unitario del lavoro USA, che torna ad alimentare i timori riguardanti l'inflazione, indebolisce i mercati azionari europei che, dopo un'apertura in deciso territorio positivo, si avviano a chiudere vicini ai minimi di seduta. In questo contesto il FTSE Mib torna nuovamente sotto la soglia dei 24.000 punti, livelli che più volte abbiamo sottolineato come essere fondamentali per evitare ulteriori affondi ribassisti. Tra i titoli che a Milano fanno registrare volumi importanti troviamo Stellantis, che ha comunicato i dati riguardanti il primo trimestre.
Stellantis: i risultati finanziari del primo trimestre 2022
Nel primo trimestre del 2022, Stellantis ha visto balzare i ricavi dai 37 miliardi di euro del 2021 agli attuali 41,5 miliardi di euro. Su questo risultato, oltre a cambi di conversione più favorevoli, hanno impattato sia i prezzi netti che un miglior mix di modelli. Le consegne sono risultate in calo del 12% a causa della mancata evasione di ordini per la mancanza di semiconduttori. Nonostante il contesto geopolitico e le condizioni sfavorevoli, per quanto riguarda il costo e l'approvvigionamento delle materie prime, l'azienda conferma le linee guida presenti all'interno dell'ambizioso programma Dare Forward 2030.
Inoltre in scia agli accordi sottoscritti con LG Energy Solution e con Automotive Cells Company, Stellantis punta a realizzare sia il primo impianto di produzione di batterie agli ioni di litio su vasta scala a Windsor, in Canada, che una nuova "gigafactory" a Termoli. Andiamo ora a vedere quali sono le attese sul titolo nel breve e medio periodo.
Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative
Dopo un'apertura all'insegna degli acquisti, il titolo Stellantis ha perso tutti i guadagni tornando sotto la soglia dei 13 euro. Nel breve termine una conferma dei prezzi sotto questi livelli farebbe proseguire la fase discendente partita ad inizio 2022 dai 19,30 euro, in direzione dei minimi di marzo posizionati nei pressi dei 12,10 euro. Nel caso di un test su quest'area supportiva, diventerebbe fondamentale la sua tenuta per evitare ulteriori vendite con nuovo target ribassista posto sui minimi del 2021 in area 11 euro.
Al contrario, segnali di leggero ottimismo si avrebbero con la rottura dei 13,50-13,60 euro, sopra i quali l'azione andrebbe prima a chiudere il gap down lasciato aperto il 19 aprile in area 13,91 euro e successivamente spingersi in direzione dei 14,25-14,30 euro. Per avere però un miglioramento del quadro grafico, i prezzi dovrebbero portarsi oltre i 15,40 euro sopra i quali si avrebbero target rialzisti più ambiziosi.
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