Le quotazioni delle azioni meme sono destinate a crollare in Borsa. In sostanza, è questo il concetto espresso da Michael Burry, personaggio di spicco nel libro e nel film "The Big Short", ispirati alla sua grande scommessa contro il mercato immobiliare prima della grande crisi dei mutui subprime del 2008.
Il 50enne californiano vede alcune analogie con il 1999, anno prima dello scoppio della bolla Dot-com, e con il 2007, vigilia della tempesta sui mutui subprime. Burry sostiene che in quegli anni tutti quelli che avevano puntato sulle azioni internet e sulle case erano convinti che il rialzo sarebbe continuato per tanto tempo. E oggi sta avvenendo la stessa cosa con i titoli meme, ma la storia si ripeterà con lo stesso epilogo e non dovremo aspettare molto a lungo.
GameStop: per Michael Burry il titolo crollerà
La profezia di Burry potrebbe non far dormire sonni tranquilli agli investitori, visti i trascorsi. La domanda dei titoli meme, però, è ancora ben sostenuta. Al proposito, il gestore di fondi ritiene che in questo momento sono i market maker a giocare un ruolo fondamentale nel mercato delle opzioni. Più precisamente, le opzioni call che i broker vendono ai clienti per fare da controparte, vengono coperte attraverso l'acquisto del sottostante e questo impedisce per il momento alle quotazioni di sprofondare.
Ad ogni modo, Burry ha venduto verso la fine del 2020 le azioni GameStop, allorché il co-fondatore di Chewy, Ryan Cohen, ha rivelato una partecipazione del 9% nella società, chiedendo grandi cambiamenti nella gestione del business. A quel punto l'investitore americano ha ritenuto il momento propizio per monetizzare con profitto il capitale impiegato.
Poi è successa un'esplosione del titolo a gennaio con lo short squeeze, ma a quel punto la dinamica in Borsa era andata completamente fuori controllo. Michael Burry considera positiva la vendita di azioni proprie da parte delle società meme per ottenere liquidità, ma questo non significa di default quotazioni elevate.
GameStop: un titolo poco amato dagli analisti
Il titolo GameStop per il momento è quello tra le società al dettaglio che è salito di più in questo primo semestre del 2021, grazie a un rialzo di oltre il 1.000% nei primi sei mesi dell'anno. Gli analisti comunque continuano a rimanere molto scettici, nonostante il grande interesse che viene mostrato quotidianamente dai trader nelle piattaforme di social investors.
Joseph Feldman, strategist di Telsey Advisory Group, considera il valore delle azioni GameStop non superiore a 30 dollari, sebbene apprezzi la svolta al digitale impressa da Ryan Cohen, da quanto è entrato nel Consiglio di Amministrazione dell'azienda. Ciò che allontana l'esperto dal titolo è il fatto che gli investitori istituzionali non abbiano alcun interesse, sebbene a livello retail ci sia molto movimento.
Ancora più negativo risulta essere Colin Sebastian, analista della banca d'investimento americana Baird. Il suo obiettivo di prezzo è di 25 dollari, almeno fino a quando, stando alle sue parole, il management non definisce nei minimi dettagli quella che sarà la strategia aziendale.
Infatti finora si sa in sostanza che vi sarà una transizione dal negozio fisico all'e-commerce, ma ancora non si conoscono tutte le particolarità attraverso le quali avverrà tale passaggio. A giudizio dell'esperto, al momento il trading su GameStop ha poco a che fare con i fondamentali dell'azienda, ma viene guidato solo dalla schizofrenia di quello che succede nei social.