I timori di una recessione in arrivo negli Stati Uniti stanno facendo rivedere gli obiettivi di prezzo degli analisti per l'indice S&P 500. Secondo gli strateghi di Bank of America, il principale indice borsistico americano continuerà a perdere posizione quest'anno fino a 3.600 punti in uno scenario normale, ma con una probabilità del 50% che crolli fino a 3.250 nello scenario peggiore. La più recente previsione dell'istituto finanziario statunitense è stata di un S&P 500 a 4.500. L'ultima chiusura della settimana ha visto il benchmark posizionarsi a 3.863 punti, quindi le nuove stime di BofA implicano un calo del 6,8% in una situazione normale e del 15,9% in quella più negativa.
Il motivo conduttore di queste previsioni plumbee riguarda
il possibile sopraggiungere di una recessione negli Stati Uniti, che la banca prevede per la seconda metà dell'anno in corso. Per tutto il 2022, BofA stima una crescita del PIL reale dell'1,1%, al di sotto della stima precedente al 2,2%, e una decrescita dello 0,2% nel 2023, inferiore a una salita dell'1,4% pronosticata in precedenza.
La contrazione economica scaturirebbe dall'aumento dei tassi d'interesse della Federal Reserve, che gli analisti dell'azienda di credito vedono compresi nell'intervallo 3,25%-3,50% entro la fine dell'anno, con un allentamento nella seconda metà del prossimo anno, per riportarli nel range 2,25%-2,50% nella prima parte del 2024.
BofA: utili rivisti al ribasso
BofA ha anche ridotto le previsioni sugli utili delle aziende per il 2022 e il 2023, ritenendole attualmente troppo alte. Per quest'anno le stime passano in termini aggregati da 221 a 218 dollari, mentre per l'anno prossimo vi è un passaggio da 230 a 200 dollari. Il cambiamento sulle proiezioni dei guadagni dipende molto dalla politica sui tassi della Fed. L'inflazione dilagante porterà la Banca Centrale a considerare una stretta di un punto percentuale del tasso di riferimento, il che condurrà alla distruzione di una certa domanda economica. Giocoforza le stime sugli utili dovranno scendere.
Il rendimento degli utili richiesto dal mercato è del 5,75%, a giudizio di Bank of America, perché questo è proprio il premio per il rischio azionario dell'S&P 500 rispetto ai rendimenti reali dei Treasury Bond a 10 anni, che dovrebbero attestarsi allo 0% entro fine anno. Questo premio per il rischio è stato il più alto che gli investitori hanno chiesto durante la recessione dei primi anni '90, dove il calo della crescita è stato simile a quello previsto oggi. Un rendimento degli utili del 5,75% significa che per ogni 100 dollari dell'indice ci sono 5,75 dollari di EPS, il che rappresenta un multiplo di 17,4 volte. Proiettandoci al 2023, BofA associa quel multiplo atteso sull'EPS allo scenario peggiore del valore di 3.250 punti dell'S&P 500.