Lo stabilimento di Shanghai raggiungerà il limite di capacità produttiva alla fine di quest'anno. È per questo che Tesla ha deciso di investire 188 milioni di dollari per aggiornare le attrezzature in modo da aumentare la produzione. L'impianto installato nel 2019 allo stato attuale può fabbricare fino a 450mila veicoli, non sufficiente per stare dietro nei prossimi anni a una domanda che si prevede in crescita esponenziale.
Un rappresentante di Tesla in Cina tuttavia ha affermato che in realtà l'investimento mira ad aggiornare le attrezzature chiave per rendere compatibile la tecnologia con i modelli esistenti come la berlina Model 3 e il SUV Model Y, piuttosto che espandere la capacità di produzione. Per fare questo Palo Alto assumerà 4.000 nuovi addetti che si occuperanno del piano di aggiornamento, portando a 19.000 il numero complessivo dei lavoratori nella fabbrica.
Tesla: la Cina mercato essenziale per la produzione
Nei primi 10 mesi del 2021 Tesla ha già spedito circa 350mila veicoli da quella che è la sua prima struttura al di fuori degli Stati Uniti, sebbene le consegne della Model Y siano iniziate solo a gennaio. Questo è un risultato eccezionale se si considera che le chiusure pandemiche e il chip shortage hanno creato più di un problema alla produzione su larga scala.
Ora, se si valuta che in media al mese vengono prodotte circa 50mila unità, entro la fine dell'anno la capacità produttiva annuale sarà completamente sfruttata. Stando ad alcune voci, il volume di produzione dovrebbe aumentare del 10% con il nuovo aggiornamento, anche se i documenti della società non danno indicazioni precise al riguardo.
Tutto quanto conferma che il Dragone rappresenta un punto strategico per le ambizioni dell'azienda, dal momento che ospita il più grande mercato mondiale di veicoli elettrici. Ciò nonostante diverse problematiche che ha incontrato la società guidata da Elon Musk quest'anno. Il momento più critico è stato vissuto ad esempio al Shanghai Auto Show allorché vi sono state delle proteste veementi in relazione alle questioni di sicurezza dei veicoli Tesla, innescando un contraccolpo nelle vendite.
A giugno Tesla ha dovuto richiamare quasi tutti i veicoli immessi nel mercato cinese a causa di un problema software che ha preso il controllo del veicolo. Da allora però la situazione è tornata lentamente alla normalità e le esportazioni di auto hanno ripreso la loro forza consueta. Il 2021 dovrebbe concludersi con una produzione che sfiora il milione di unità, praticamente il doppio rispetto al 2020.
Tesla: obiettivo 20 milioni di auto vendute all'anno
L'obiettivo dichiarato espressamente da Musk è quello di produrre 20 milioni di vetture all'anno entro il 2030. Un traguardo super ambizioso che farebbe di Tesla un colosso 2 volte più grande dei 2 maggiori produttori mondiali di oggi, ovvero Volkswagen e Toyota.
Per raggiungere tale meta ancora non è stata definita completamente la rete di impianti da costruire. Per ora si sa che è in gestazione lo stabilimento di Berlino, oltre a quello di Austin, nel Texas. Alcune voci si rincorrono circa un secondo possibile sito di produzione cinese, ma conferme ufficiali per il momento non ce ne stanno.
Le azioni in Borsa stanno metabolizzando questi movimenti e dalla fine di giugno hanno intrapreso un rally formidabile che le ha portate da una quotazione di 679 dollari a un record storico di 1.243 dollari di questo mese, prima di eclissarsi a 1.116 dollari per effetto della recente vendita delle azioni da parte di Elon Musk.