Banco di Desio e Brianza ha comunicato che da lunedì 29 novembre 2021 sarà efficace la conversione obbligatoria delle 13.202.000 azioni di risparmio in azioni ordinarie, che prevede un rapporto di conversione di 0,88 azioni ordinarie per ciascuna azione di risparmio detenuta.
Pertanto, da lunedì prossimo saranno negoziate su Euronext Milan di Borsa Italiana esclusivamente le azioni ordinarie (codice ISIN IT0001041000), mentre l’ultimo giorno di negoziazione in Borsa delle azioni di risparmio nominative (cod. ISIN IT0001282489) e al portatore (cod. ISIN IT0001281374) è oggi venerdì 26 novembre 2021.
Banco Desio e Brianza: le ragioni dietro la conversione delle azioni risparmio
L'operazione voluta dal Consigli di amministrazione di Banco di Desio e Brianza è volta a una semplificazione della struttura del capitale e della governance dell'istituto di credito.
Nel dettaglio, la proposta inizialmente prevedeva un rapporto di conversione pari a 0,88 azioni ordinarie per ciascuna risparmio, in ipotesi di preventiva distribuzione dei dividendi 2019 (per la parte non distribuita) e dei dividendi 2020, oppure di 0,9 azioni ordinarie per ciascuna azione di risparmio in ipotesi di mancata preventiva distribuzione dei dividendi 2019 e 2020.
In termini patrimoniali, dalla conversione Banco di Desio e Brianza stima di conseguire complessivamente, in ipotesi di conversione integrale, un effetto positivo marginale sui coefficienti fully loaded del gruppo CRR "Brianza Unione".
La conversione comporterà una diluizione dei diritti di voto degli azionisti ordinari pari a circa il 9,46%, nell’ipotesi di rapporto di conversione ex dividend e il 9,68% nell’ipotesi di rapporto di conversione cum dividend (in entrambi i casi nello scenario di assenza di recessi e quindi di diluizione massima).
Banco di Desio e della Brianza: tutto quello che c’è da sapere
Il Banco di Desio e della Brianza è un istituto di credito italiano con sede a Desio, in provincia di Monza e Brianza. L'istituto si avvale della collaborazione di oltre 2.000 dipendenti e dispone di una rete distributiva composta da oltre 250 sportelli diffusi prevalentemente in Lombardia e in altre regioni del Nord e Centro Italia.
Dal 1995 è quotata su Borsa Italiana (ticker: BDB) dove è presente nell'indice FTSE Italia Small Cap, il paniere dei titoli azionari a bassa capitalizzazione quotati a Piazza Affari. La banca è stata fondata nel 1909 come Cassa Rurale di Desio dall'ingegner Egidio Gavazzi.
Nel 1925 l’istituto ha assunto la denominazione di Banco di Desio, trasformandosi in società anonima e aprendo la prima filiale a Nova Milanese. Nel 1967 raddoppia la propria presenza sul territorio, arrivando a 21 filiali, per effetto della fusione per incorporazione della Banca della Brianza di Carate Brianza.
Nella seconda metà degli anni Ottanta, abbandonata la sede storica per spostarsi nella nuova struttura di via Rovagnati a Desio. All’epoca il Banco aveva oltre 600 dipendenti e 29 filiali in Lombardia. Nel 1995 Banco Desio viene quotata alla Borsa di Milano. Quattro anni dopo, nel 1999, assume il controllo della società di gestione del risparmio Anima ed inaugura a Firenze la prima filiale fuori dalla Lombardia, la 62esima in totale.
Nel 2005, a Piacenza, viene aperta la centesima filiale, mentre il Gruppo cresce vedendo, nel 2007, l'ingresso di Fides SpA, società specializzata nella cessione del quinto. Nel 2009 Il Gruppo compie 100 anni con 161 filiali e 1774 dipendenti. Al 4 febbraio 2011 è la quindicesima banca italiana nella classifica dei 15 istituti di credito più capitalizzati su Borsa italiana. Nel giugno 2012 Tommaso Cartone è nominato Amministratore delegato della società.
Nel 2014, con l'ingresso della Banca Popolare di Spoleto, Il Gruppo Banco Desio ha una rete distributiva di circa 280 filiali in 10 regioni nel Centro e nel Nord d'Italia. Nel dicembre 2018 la Popolare di Spoleto viene fusa per incorporazione nel Banco Desio con un rapporto di concambio di un'azione Banco Desio ogni 5 della Popolare di Spoleto. La fusione è diventata efficace il 1° luglio 2019.
Da inizio 2021 il titolo sta segnando una performance positiva del 18,60% a Piazza Affari, mossa che ha portato il valore delle azioni da area 2,40 euro ad oltre 3 euro. Nel lungo periodo le quotazioni rimangono all’interno di una figura laterale in essere dal 2012, compresa tra il supporto statico in area 1,55 euro e la resistenza orizzontale a 3,60 euro.