Con il focus sempre rivolto alle prossime mosse delle banche centrali in tema di tassi di interesse, soprattutto dopo il taglio alla produzione del petrolio da parte dell'Opec+, i futures del Vecchio Continente impostati nei pressi della parità anticipano un inizio di seduta all'insegna della cautela sui mercati europei. In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni ne pressi dei 27.200 punti, cercando di avvicinarsi alle prossime resistenze situate sui 27.300 punti sopra i quali si dovrebbero avere ulteriori allunghi in direzione dei 27.550-27.600 punti. Al contrario sarà solo con un ritorno dei corsi sotto la soglia dei 26.000 punti che si avrebbero nuovi segnali di debolezza, con primi obiettivi ribassisti situati sui 25.550-25.600 punti. Tra i titoli da seguire nella seduta odierna a Piazza Affari troviamo Enel, dopo che nella serata di ieri sono circolati alcuni rumors circa una possibile vendita da parte dell'ex monopolista del business della batterie. Andiamo a vedere le ultime novità in merito e il quadro tecnico del titolo quotato a Milano.
Enel: offerta da 2 miliardi per le batterie?
Seguendo le linee guida presenti all'interno del proprio piano industriale, ossia la vendita degli asset no core per ridurre il debito, Enel sembrerebbe vicina alla cessione di una quota di maggioranza dei suoi asset di storage, rappresentati dai sistemi di accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Secondo i rumors delle ultime ore, la società guidata da Francesco Starace avrebbe già ricevuto delle offerte non vincolanti per l’80% del suo portafoglio storage, per un controvalore vicino ai 2 miliardi di dollari. Il 20% che rimarrebbe nella mani di Enel sarebbe sufficiente comunque a garantirgli un peso nella governance.
Nel dettaglio, il portafoglio di progetti che ha attirato l’attenzione del mercato riguarda le batterie su scala industriale utilizzate per immagazzinare energia creata da fonti rinnovabili e da immettere nella rete elettrica nazionale. Ricordiamo che le vendite fino ad ora effettuate da Enel, ultima in ordine di tempo le dismissioni degli asset in Romania per 1,2 miliardi di euro, hanno portato nelle casse dell'azienda quasi 5,9 miliardi di euro.
Al di fuori dei rumors riguardanti il business della batterie, da sottolineare come nelle ultime ore Enel si sia aggiudicata 3 bandi nell'ambito del PNRR, dal valore complessivo di 38,2 milioni di euro per la realizzazione di Hydrogen Valleys. Nel dettaglio la società ha ricevuto l'autorizzazione per trasformare le aree industriali dismesse di La Spezia, Corigliano Rossano e Brindisi in siti di produzione di idrogeno verde. Questi saranno alimentati esclusivamente da fonti rinnovabili, con i nuovi impianti che saranno costruiti negli stessi siti o in aree vicine che ospiteranno la produzione di idrogeno verde.
Azioni Enel: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi grafica del titolo quotato a Piazza Affari. Nonostante la debolezza mostrata dalle azioni Enel nella seduta di ieri, il trend rialzista di breve che si è innescato nella seconda parte del mese passato rimane confermato. Il quadro grafico si è rafforzato col superamento dei 5,5 euro, movimento che ha permesso ai prezzi di chiudere il gap-down lasciato aperto il 13 gennaio in area 5,635 euro. Nel breve periodo le attese sono ora per una prosecuzione degli acquisti, che potrebbero spingere i corsi verso i top del 2023 posti nei pressi dei 5,8 euro. Dal punto di vista operativo l'eventuale break di queste aree resistenziali, non solo andrebbe a rafforzare la struttura grafica dell'azione ma al tempo stesso aprirebbe le porte per nuovi allunghi in direzione della soglia psicologica dei 6 euro.
Al contrario una discesa del titolo sotto i 5,5 euro, area dove transita la trendline rialzista di breve, aprirebbe le porte a delle prese di beneficio che avrebbero un primo obiettivo situato sui 5,30 euro e successivamente i 5,15 euro, che rappresentano i minimi degli ultimi mesi. Nel caso in cui questi sostegni dovessero essere violati al ribasso, si avrebbe una ripresa di quella fase ribassista partita nel mese di gennaio, la quale aprirebbe le porte ad ulteriori vendite in direzione dei 5 euro. Fondamentale sarà non perdere quest'ultimi livelli onde evitare nuove vendite in direzione dei 4,85-4,80 euro.
Vuoi seguire ogni giorno la nostra operatività sia sul mercato azionario italiano che su quello americano? Iscriviti al servizio Pit Trading Long e Short ed entra a fare parte del nostro canale privato Telegram.